di Alessandro Scaccianoce

Come da programma, ieri sera si è svolta a Biancavilla la processione per l’omaggio floreale e l’offerta della cera ai Santi Patroni. Il corteo si è snodato dalla chiesa dell’Idria ed è giunto alla Basilica Santuario, dove sono stati omaggiati i Santi Patroni: fiori e candele per Maria Santissima dell’Elemosina, San Placido e San Zenone. Un gesto semplice per impetrare protezione sulla città di Biancavilla e sui suoi abitanti. In Basilica sono state esposte le reliquie dei Santi martiri Placido e Zenone.

Oggi la comunità fa memoria di San Zenone, il soldato martire del IV secolo la cui devozione fu portata a Biancavilla dagli esuli greco-albanesi, che fondarono la città sul finire del 1400.

San Zenone fu uno dei tanti militari che rimasero vittime dell’ultima e più grande persecuzione dell’impero romano nei confronti dei cristiani, avviata da Diocleziano nel 302 e proseguita fino al 311. Le misure persecutorie colpirono anche membri dell’esercito imperiale, la cui influenza politica era in continua ascesa in un periodo in cui si facevano sempre più forti le pressioni dei popoli barbari ai confini dell’Impero. Tali misure stabilivano, in particolare, che i soldati che non avessero sacrificato all’imperatore fossero degradati dal rango militare e che gli venissero  confiscati tutti i loro beni. Nei casi più gravi le pene – come per il nostro Zenone – potevano arrivare perfino alla morte. Diocleziano, lo ricordiamo, aveva avviato una profonda riforma amministrativa dell’Impero e puntava molto sulla fedeltà dell’esercito all’imperatore, come garanzia per l’unità della macchina burocratica. In un contesto in cui era inconcepibile la separazione tra la sfera religiosa e la sfera politica, il mancato rispetto delle divinità tradizonali era identificato con la mancanza di lealtà nei confronti dell’imperatore e della Res Publica. Per questi motivi i cristiani vennero ritenuti rei del “Crimen religionis” (mancato rispetto della religione tradizionale)  e del “Crimen lesae majestatis” (rifiuto del culto all’imperatore).

Una storia così antica e così significativa rende particolarmente interessante la figura del nostro San Zenone, che con il suo sacrificio ha attestato il primato e la libertà della coscienza sopra ogni forma di imposizione. Con la sua vita ha mostrato la verità di quanto l’imperatore Costantino avrebbe sancito nell’Edito di Milano del 313: “Nessuno può essere costretto a professare una religione contro la sua volontà”. Fu l’initium libertatis dell’occidente, l’affermazione – rivoluizionaria – che vi è un ambito dinanzi quale le istituzioni statali devono arrestarsi.

A san Zenone, figura un po’ dimenticata dai biancavillesi, si può guardare con notevole interesse anche oggi. Fedele nell’adempimento dei suoi doveri civili, ha testimoniato il primato di Dio sopra ogni calcolo e interesse, testimoniando una libertà d’animo più forte di ogni paura e minaccia.

Gli annali di Biancavilla – lo ricordiamo – riconducono la festa di San Zenone al 14 febbraio, tradizionale data dell’arrivo degli esuli albanesi nei campi di Callìcari.

Per ulteriori info sulla vita di San Zenone si veda anche: http://santamariaelemosina.wordpress.com/2012/02/14/nutrendoci-delleucaristia-noi-veniamo-cristificati-perche-il-primo-martire-e-cristo/

Da domani sera le celebrazioni in onore della Madonna, con la solenne traslazione dell’Icona bizantina e il canto dei Primi Vespri di Maria SS. dell’Elemosina. Il 4 , 5 e 6 ottobre, poi, tutto come da tradizione.

AugurandoVi buone feste con i nostri Santi Patroni, a nome di tutta la Redazione, Vi segnaliamo questo video, davvero ben fatto, che illustra alcuni momenti salienti delle festività patronali di Biancavilla, realizzato da Placido Palermo.

http://www.youtube.com/watch?v=ZmhMwmdcfDs

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