Fede e solidarietà all’Ospedale di Biancavilla per celebrare con i fratelli ammalati e sofferenti la XXVI Giornata Mondiale del Malato con il conforto della Vergine Madre.

Le basse temperature atmosferiche e il forte vento non hanno frenato l’appuntamento di oggi, sabato 10 febbraio all’Ospedale “Maria SS. Addolorata” di Biancavilla per celebrare con tutta la Chiesa universale la 26ma Giornata Mondiale del Malato dal tema eminentemente mariano: Mater Ecclesiae: «”Ecco tuo figlio … Ecco tua madre”.

E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé …» (Gv 19, 26-27). Alle ore 11, una riproduzione dell’Icona bizantina della Madonna dell’Elemosina è stata recata in Ospedale; lì è stata accolta dal personale medico e paramedico, dai Volontari Ospedalieri Italiani e da diversi membri dell’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina”, la quale ormai da molti anni, promuove questo significativo “incontro” tra la Vergine SS.ma e le persone ricoverate.

L’Icona, quindi, è stata posta nella sala d’ingresso per un breve momento di preghiera presieduto dai Cappellani, P. Umberto Napoli e P. Antonio Vitanza, che, commentando le parole del Santo Padre Francesco per la 26ma Giornata Mondiale del Malato, hanno evidenziato come la visita agli infermi è un momento privilegiato nel quale la comunità ecclesiale porta la luce e la grazia del Signore a coloro che soffrono e a quanti se ne prendono cura.

Memori della Parola del Vangelo (Mt 25,31-46), il credente che fa visita o si prende cura di una persona inferma – hanno  ribadito i sacerdoti – riconosce con umiltà che il Signore Gesù si è identificato con il malato, con il misero, con il sofferente.

La preghiera introduttiva, quindi, è stata scandita dalla proclamazione della Parola di Dio e da salmi responsoriali sulla Misericordia di Dio per l’uomo. Concluso il momento di preghiera, l’Immagine benedetta della Madre di Dio è stata devotamente recata tra i vari reparti sanitari tra canti e preghiere. Toccante la visita nelle corsie e nelle sale dove i ricoverati hanno potuto pregare e “consegnare” la propria sofferenza alla Misericordia del Signore che nella sua Santissima Madre trova l’espressione più alta.

Tenera la visita al reparto di maternità con le mamme che, ad occhi lucidi, hanno affidato i loro piccoli alla protezione della Madonna. La manifestazione di solidarietà si è conclusa intorno alle ore 12,30. L’Effigie, poi, è stata “salutata” e ricondotta in Basilica. Apprezzamento per l’iniziativa ormai consolidata, è stata espressa dal direttore sanitario dott. Pietro Ciadamidaro e dal primario della divisione di Pediatria e membro dell’Associazione “SME”, dott. Dino Pennisi.

Ci piace concludere riportando un passo del messaggio del papa per la medesima giornata: A Maria, Madre della tenerezza, vogliamo affidare tutti i malati nel corpo e nello spirito, perché li sostenga nella speranza. A lei chiediamo pure di aiutarci ad essere accoglienti verso i fratelli infermi. La Chiesa sa di avere bisogno di una grazia speciale per poter essere all’altezza del suo servizio evangelico di cura per i malati.

Perciò la preghiera alla Madre del Signore ci veda tutti uniti in una insistente supplica, perché ogni membro della Chiesa viva con amore la vocazione al servizio della vita e della salute. La dolcezza dello sguardo di Maria – afferma ancora il Santo Padre – accompagni tutti “perché possiamo riscoprire la gioia della tenerezza di Dio e portarla impressa nei nostri cuori e nei nostri gesti”.

 

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