UN CORTOMETRAGGIO SULLE ORIGINI DI BIANCAVILLA

Gli studenti della Sturzo protagonisti di un video che racconta l’insediamento della comunità greco-albanese

Con grande compiacimento la Redazione di Madre di Misericordia ha potuto apprezzare le prime immagini del cortometraggio realizzato dai ragazzi della 2aB della Scuola L. Sturzo, con la regia di Armando Bellocchi, che propone in un racconto in costume le vicende degli esuli albanesi che alla fine del 1400 giunsero nei campi di Callicari, dove fondarono la città di Biancavilla.

Nel video la storia dell’icona bizantina della Vergine dell’Elemosina, che sta a fondamento della comunità, con la nota vicenda dell’albero di fico che la circonda coi suoi rami, si intreccia con una storia d’amore immaginata tra l’albanese Cesarina e l’autoctono Pietro, come per sancire il legame degli albanesi con la terra che li ospitava.




Il tocco professionale di Bellocchi si coniuga con l’evidente entusiasmo dei giovani attori del video. Anche il Prevosto Don Agrippino Salerno si congratula per l’iniziativa: “Siamo lieti di questo progetto che esprime un grande valore storico e culturale. E mentre consente ai ragazzi di riappropriarsi delle origini della nostra storia cittadina, li avvicina a nuove forme di comunicazione e di arte. Cercheremo di valorizzare questo lavoro nei prossimi mesi per renderlo condiviso da tutta la comunità”.




Da quasi 20 anni l’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina” promuove iniziative per favorire la conoscenza delle tradizioni religiose e storiche della comunità, anche grazie all’aiuto e alla collaborazione di molti docenti animati da grande spirito di dedizione.

Nel rinnovare le congratulazioni al regista e agli attori, giovani e meno giovani, ringraziamo Video Star per le informazioni fornite nel sevizio che riproponiamo.

 

SULLA VIA DI GESÙ

Riproponiamo per le meditazioni dei Venerdì di Quaresima la pia pratica della Via Crucis, da poter pregare con le opere monumentali del M° Dino Cunsolo, realizzate per la Basilica Santuario di Biancavilla, che quest’anno purtroppo non sono visibili a seguito della chiusura dell’edificio a causa del terremoto del 6 ottobre scorso.

Una pagina web raggiungibile all’indirizzo: www.santamariaelemosina.it/viacrucis, curata da Giovanni Stissi, propone al visitatore le 15 stazioni della Via Crucis sotto forma di video con le immagini di Salvo Diolosà, le musiche di Giuseppe Marchese e le voci narranti di Giuseppe Marchese e Mary Ricceri con i testi di meditazione composti dalla redazione di Madre di Misericordia.

Un aiuto per accompagnare il cammino dei fedeli alla Pasqua del Signore.

Dalla meditazione della passione di Gesù scaturiscono propositi di bene e di santità, si rafforza l’amore, si ravviva la speranza.




 

A tutti, buon cammino di Quaresima!




 

365 GIORNI ‘NELL’ABBRACCIO DI MARIA’: Il Calendario del Santuario 2019

Da domenica 16 dicembre, duemila copie in distribuzione presso la Chiesa del Rosario e altri locali della Basilica Santuario.

L’edizione del Calendario Artistico 2019 dedicato alla Madonna dell’Elemosina, voluto ancora una volta dall’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina”, si colloca quest’anno in un contesto particolare per la Comunità biancavillese, che, dopo l’avvenimento del terremoto del 6 ottobre 2018, si ritrova temporaneamente senza la sua “casa” più rappresentativa, la “casa di Dio e di Maria”, chiusa per i danni subiti.

In questa esperienza di esilio, può essere opportuno fermarsi per riscoprire le ragioni dello stare insieme, e approfondire ancora di più il senso di una Comunità unita da legami invisibili ma profondi e ben radicati, come quello della fede battesimale in Cristo Gesù, che al genere umano ha donato Maria come madre.

Le foto artistiche di Giovanni Stissi, messe gratuitamente a disposizione e selezionate in 14 tavole grafiche (12 mesi, più copertina e quarta di copertina), ricordano la bellezza del Santuario mariano e delle tradizionali manifestazioni che animano la “Città di Maria”, Biancavilla, attorno alla venerata Icona di Maria SS. dell’Elemosina, amata protettrice della Comunità etnea, la cui fama e devozione ha ormai ben oltrepassato i confini locali.

L’augurio è di custodire la bellezza di questi scatti, per affrontare con determinazione il presente e guardare con speranza al futuro che ci attende, sostenuti dall’abbraccio della Vergine santissima.

Cosa può temere un bambino stretto in braccio a sua madre? Questa sicura confidenza animi la nostra preghiera in questo anno, sostenuta dalle parole dei Salmi, il libro dell’Antico Testamento che esprime poeticamente tutti i sentimenti dell’uomo e li porta a Dio.

Sin da ora attendiamo con fiducia il momento in cui potremo ritrovarci insieme nella Casa del Signore per cantare in eterno le sue meraviglie.

Tutta la storia, tutta la vita dell’uomo è orientata verso questo scopo ultimo che nei segni la Chiesa anticipa sulla terra: stare alla presenza del Signore nel suo tempio santo. E anche se il segno materiale in questo momento è ferito, nulla può strapparci dal cuore la fiducia di questo compimento. Per questo restiamo saldi “nell’abbraccio di Maria”.

Vi aspettiamo, dunque, per ritirare il calendario per voi e per regalarlo ai vostri amici!

LA STORIA DI BIANCAVILLA CONFERMA: “NON TEMIAMO SE TREMA LA TERRA”

  • Da un inedito manoscritto (il diario sismico dei Portal) una lunga serie di scosse sismiche che hanno riguardato Biancavilla negli ultimi 200 anni.
  • Accanto alla cronaca dei terremoti, il racconto di una protezione sperimentata in diverse occasioni per intercessione della Madonna dell’Elemosina.

Purtroppo gli annali della storia di Biancavilla sono pieni di racconti che riguardano scosse sismiche, legate in particolare all’attività dell’Etna. Un antico e prezioso documento manoscritto, recuperato e analizzato da Giuseppe Marchese, contiene il “Diario Sismico dal 20 Marzo 1883 in poi, con un accenno dei terremoti più memorabili dal 1818 in qua avvenuti in Biancavilla”. Proprio nel 1818, infatti, vi fu una serie di famosi terremoti, ricordata “sia per il numero di essi che per la intensità tale da lesionare una gran parte dei fabbricati”. Per una strana coincidenza, a 200 anni da quella data, dopo un lungo periodo di tranquillità, ci troviamo a registrare un nuovo evento sismico. Nel citato documento si fa menzione anche delle scosse avvenute nelle eruzioni dell’Etna verificatesi sopra la città di Bronte nel 1832 e nel 1843: “durante quei periodi eruttivi le scosse erano continue e sensibili, tanto da far passare la popolazione varie notti all’aperto”. Proprio come accaduto la notte tra il 5 e il 6 ottobre di quest’anno. Altre scosse si registrano nell’aprile 1845, a gennaio 1848 e 1851, e tra il 13 e il 14 ottobre 1859.

Particolarmente degna di nota è la scossa del 29 maggio 1879, alle ore 7 p.m., con la quale si manifestò un’eruzione lavica verso Biancavilla  “alla direzione della grotta degli archi. La lava in poche ore e con una rapidità vertiginosa scese fino alla sciara del Salto del Cavallo; il panico del popolo biancavillese era indescrivibile, quando, per un fenomeno nuovo nelle vicende vulcaniche di Mongibello, infra le 24 ore seguenti avvenne una nuova grande apertura al lato opposto del Monte… come per incanto la lava si fermò dal lato di Biancavilla”. A perenne ricordo di questo “prodigioso avvenimento” nella Chiesa Madre di Biancavilla fu posta una lapide commemorativa che riconosceva l’intercessione della Madre di Dio dell’Elemosina per la liberazione dal fuoco dell’Etna. Questa lapide è ancora visibile accanto l’altare della Cappella della Madonna.

Dopo una tregua di appena quattro anni, il 20 marzo 1883 cominciò l’epoca dei terremoti di Biancavilla, Licodia, Belpasso e Nicolosi. In questo periodo “molti biancavillesi si attendavano nelle piazze in baracche di legno. Le Chiese si chiusero e si officiava all’aperto, molte case soffrirono gravi guasti”.

A testimonianza di questo periodo drammatico, i fedeli realizzarono come ex-voto per la Madonna dell’Elemosina il grande fercolo monumentale che ancora oggi viene utilizzato per la solenne processione del 4 ottobre. Come indicato nella dedica scritta sul retro del portellone: “Il popolo biancavillese, riconoscente alla Madre di Dio dell’Elemosina, per la cui protezione è stato liberato dalle rovine dei terremoti del 1883, con offerte sue realizzava questo fercolo che vedi a una così grande protettrice” (traduzione libera).

Il “Diario Sismico” prosegue con dovizia cronachistica fino al 30 giugno 1942, data in cui registra una nuova eruzione lavica, con scosse e pioggia di lapilli. A questo punto l’ultimo autore (probabilmente un esponente della famiglia Portal) scrive testualmente: “(grazia della Madonna dell’Elemosina). Alle 5 scosse, boati nelle ore mattutine. A sera si fa una breve processione della Madonna. L’Etna in pace, cessa anco il fumo”.

I dati riportati in questo documento attestano almeno due cose: innanzitutto che Biancavilla non è nuova a fenomeni sismici di questo tipo e che probabilmente ce ne saranno altri in futuro; parimenti, che più volte la città ha potuto sperimentare la protezione soprannaturale. Com’è noto a chi scrive di storia, non è possibile sganciare i fatti dalla loro interpretazione. E quel che può apparire come semplice coincidenza, può legittimamente essere letto come un segno di attenzione e di predilezione. Ecco perché è importante tenere vivo il legame con la propria storia e con la lettura dei fatti che è stata offerta dagli antenati. Piuttosto, poter confidare su un prodigioso intervento della santità della Madre di Dio può offrire speranza, consolazione e serenità per il futuro.

Questa certezza ha consentito di poter effettuare la processione della Madonna dell’Elemosina, il 4 ottobre scorso, nonostante le condizioni atmosferiche. E con questa stessa certezza con il salmista possiamo ripetere “perciò non temiamo se trema la terra, perché Dio è vicino a noi”.

UNA STORIA DI FEDE E DI LIBERTÀ: A BIANCAVILLA IL PRIMO CORTEO STORICO ARBERESHE

  • Sabato 29 settembre dalle ore 18 un lungo corteo con figuranti in abiti tradizionali da Villa delle Favare a piazza Roma
  • Sul sagrato della Basilica la rappresentazione dell’arrivo dei Padri, con la posa dell’Icona della Madonna dell’Elemosina sull’albero di fico

Si svolgerà sabato 29 settembre a Biancavilla la prima rievocazione storica dell’arrivo della comunità albanese che alla fine del 1400, in fuga dall’Albania, invasa dai turchi musulmani, fondò il centro etneo.

Un corteo con oltre un centinaio di figuranti in costumi d’epoca partirà alle 18 da Villa delle Favare e si concluderà in piazza Roma.

In prima linea vi saranno musici e sbandieratori, seguiti dai figuranti che impersoneranno gli esuli provenienti dall’Albania e guidati dal comandante Cesare De Masi. Seguiranno tanti altri personaggi importanti per la storia locale, come i Moncada, che saranno rappresentati dai Sicularagonensia di Randazzo. Ci saranno anche le grandi famiglie nobili che dai Balcani giunsero nel sud Italia. Tra i personaggi, si renderà omaggio a Giorgio Castriota, detto Skanderbeg, che giungerà a cavallo con un seguito di militari.

Il corteo sfilerà lungo via Vittorio Emanuele fino a piazza Roma. Sul sagrato della Basilica sarà rappresentata la scena dell’arrivo dei Padri, con la posa dell’Icona della Madonna dell’Elemosina sull’albero di fico, e il prodigio dei rami aggrovigliati attorno al dipinto, come segno propizio per l’insediamento della comunità nei campi di “Callicari”.

L’evento, partorito qualche anno fa da uno scambio di idee tra Graziella Milazzo, oggi presidente dell’Associazione Arbereshe,e l’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina”, si realizza significativamente quest’anno nel 70° anniversario dell’incoronazione della Madonna dell’Elemosina e in concomitanza con i 550 anni dalla morte Skanderbeg, l’eroe albanese, simbolo della lotta per la conquista della libertà da parte del popolo albanese oppresso e martoriato dalla dominazione turca. Alla realizzazione del Corteo storico hanno contribuito anche la FIDAPA e l’Accademia Universitaria di Biancavilla. Tra i figuranti saranno presenti cittadini adulti, giovani e meno giovani, che attraverso questa esperienza si sono appassionati alla storia locale.

“Riscoprire la storia dei nostri avi – spiega Graziella Milazzo, presidente dell’Associazione Arbereshe – richiede un lungo percorso di ricerca. Questo evento non vuole solo ricordare come si vestivano i nostri antenati, ma riscoprire la loro identità. Annunciamo già che, assieme all’Accademia Universitaria di Biancavilla, faremo un incontro di approfondimento sulla figura di Cesare De Masi, padre fondatore della nostra cittadina”.

L’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina” con il Prevosto Don Agrippino Salerno esprimono il loro apprezzamento per l’iniziativa: “Si tratta di una bella occasione per riflettere sulla nostra storia, che è storia di fede e di libertà. I nostri antenati scapparono da una guerra atroce, in seguito all’invasione dei turchi musulmani, per difendere la loro fede, la loro cultura e la loro libertà. Questi valori dobbiamo custodire oggi, in un contesto culturale che minaccia l’autentica libertà dell’uomo, insieme alla nostra fede, che è il patrimonio più bello che ci consente di vivere e crescere insieme”.

L’iniziativa ha il sostegno della Regione Sicilia che con le parole dell’Assessore al Turismo, Sport e Spettacolo Sandro Pappalardo sottolinea il significato culturale dell’evento: “Questa tipologia di manifestazioni è molto importante sia per le piccole realtà locali, sia per tutta la nostra bella regione. In tal modo ci si appropria delle proprie origini e si sviluppa il senso di appartenenza ad una storia fatta da gesti coraggiosi, lavoro, impegno, onestà e dignità, valori che possono favorire il riscatto sociale della nostra amata terra di Sicilia”.

Anche il Sindaco di Biancavilla Antonio Bonanno esprime la propria soddisfazione per l’evento, che rappresenta una novità assoluta per la città:

“Sarà un momento che ci coinvolgerà tutti. Una opportunità straordinaria per favorire la conoscenza delle nostre radici soprattutto per i più giovani. Del resto, la nostra storia costituisce la nostra stessa identità. Per Biancavilla, un appuntamento che sa di riscoperta e di condivisione con il territorio. In nome del rinnovo della nostra storia. Un grande segno di appartenenza e di divulgazione di valori”.

Il Corteo storico arbereshe aprirà di fatto le celebrazioni dell’Ottobre Sacro 2018, dedicate ai Santi Patroni di Biancavilla, il momento in cui tutta la città ritrova se stessa e le ragioni della propria appartenenza.