Redazione SME

A volte ci si è adoperati perché la presenza dei cristiani nel sociale, nella politica o nell’economia risultasse più incisiva, e forse non ci si è altrettanto preoccupati della solidità della loro fede, quasi fosse un dato acquisito una volta per tutte”. Lo ha affermato il Papa venerdì scorso al termine della Plenaria del Pontificio Consiglio dei Laici facendo in tal modo riecheggiare quanto già profeticamente sostenuto nel Motu Proprio ‘Porta Fidei’ con il quale ha indetto per il 2012 uno srtaordinario anno della fede.

”La sfida di una mentalità chiusa al trascendente obbliga anche gli stessi cristiani a tornare in modo più deciso alla centralità di Dio”, ha avvertito Benedetto XVI parlando nella Sala Clementina ai partecipanti all’assemblea plenaria del dicastero per i Laici sul tema ”La questione di Dio oggi”. Secondo il Pontefice, ”in realtà i cristiani non abitano un pianeta lontano, immune dalle ‘malattie’ del mondo, ma condividono i turbamenti, il disorientamento e le difficolta’ del loro tempo”. Perciò ”non meno urgente è riproporre la questione di Dio anche nello stesso tessuto ecclesiale”.

”Quante volte – ha ammonito il Santo Padre -, nonostante il definirsi cristiani, Dio di fatto non è il punto di riferimento centrale nel modo di pensare e di agire, nelle scelte fondamentali della vita”. ”La prima risposta alla grande sfida del nostro tempo – ha aggiunto – sta allora nella profonda conversione del nostro cuore”.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: