Messaggio di Natale dell’Arcivescovo Mons. Salvatore Gristina alla Chiesa di Catania.

In questi giorni accade spesso che ascoltiamo o noi stessi affermiamo che stiamo vivendo un Natale di crisi. È vero: gli effetti della crisi si vedono facilmente e questo viene percepito soprattutto nell’andamento degli acquisti o nell’organizzazione delle vacanze natalizie. È innegabile che la maggior parte delle famiglie risentano delle difficoltà in corso nella riduzione dei consumi che, invece, appaiono abitualmente favoriti dalla festività natalizia e dall’inizio dell’anno nuovo.
E un Natale in tempi di crisi. Anche se ciò è vero, non possiamo fermarci a questa considerazione che vede solo un aspetto della festa, ma dobbiamo spingerci a guardare oltre. Possiamo così accorgerci, e ciò può costituire una salutare sorpresa, che la crisi riguarda la cornice sempre più appariscente in cui abbiamo collocato il Natale per scelte personali o dettate dalla pubblicità.
Il Natale non è e, soprattutto, non può essere in crisi. Anche quest’anno sarà annunziata a noi la bella notizia del Natale: Un bambino è nato per noi…; è apparsa la grazia di Dio, che porta la salvezza a tutti gli uomini… Anche quest’anno potremo contemplare Maria, la giovane mamma che diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio.
Non c’era posto: si svolse in tempi di profonda crisi il primo Natale; la crisi è nel DNA del Natale … Maria e Giuseppe erano davvero disagiati e Gesù, l’eterno Figlio di Dio, fu coinvolto nella loro difficoltà. Eppure la luce rifulse e la gioia si manifestò in tali dimensioni che sarebbero state superate solo nel giorno glorioso della Risurrezione di Gesù.
Anche quest’anno ascolteremo l’annunzio dato ai pastori di Betlemme: non temete, ecco vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi nella città di Davide è nato per voi un Salvatore… troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia.
Pur non sottovalutando le conseguenze drammatiche e preoccupanti della crisi che fa trepidare molti per il proprio futuro e per quello dei propri figli, potremmo chiederci se in tale contesto è possibile sintonizzarci di più con le caratteristiche del Natale del Figlio di Dio. E quindi: riscopriremo il sapore di termini e di realtà che spesso abbiamo ridotto a elementi decorativi del presepe? La crisi di quest’anno avrà anche l’effetto di alleggerirci fisicamente, e, speriamolo vivamente, anche spiritualmente per farci mettere in movimento ed imitare i pastori che dicevano l’un l’altro: andiamo e vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere? Sarà finalmente il nostro Natale, il Natale di Gesù così come lo vissero Maria, Giuseppe, i pastori e tanta gente semplice che fece festa per la nascita di quel Bambino?
In definitiva, il Natale in tempi di crisi sarà occasione per scoprire e gustare il suo vero significato? Qualcuno potrebbe obiettare: ma c’è proprio bisogno della crisi economica per vivere autenticamente il Natale? Certamente no! Anzi, l’augurio è che tutte le famiglie possano vivere un Natale sereno evitando che le particolari difficoltà del momento ci chiudano in noi stessi, isolandoci dagli altri. La solidarietà e la condivisione devono sempre più riaccendere la fiaccola della speranza nelle famiglie attualmente provate dall’emergenza economica. Solo così il Natale illuminerà e riscalderà questi tempi piuttosto grigi e freddi.
Auguriamoci reciprocamente di lasciarci raggiungere dall’infinito amore di Dio nella condizione in cui ci troviamo. Diventeremo talmente ricchi di amore da poterlo generosamente condividere con gli altri nella generosa e calda solidarietà. Lo auguro cordialmente a tutti.

                                                                              + Salvatore Gristina

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