Pellegrinaggio mariano dell’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina” a Calascibetta (EN) e visita del Presepe vivente di Sutera (CL).

Redazione SME

Sabato 7 gennaio scorso, primo sabato di mese, l’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina”, ha vissuto un’ intensa giornata di spiritualità, cultura e fraternità. Mossa in pellegrinaggio alla volta di Calascibetta (EN) “Urbs victoriosa et fedelissima”, si è radunata nel Santuario barocco della Madonna del Carmine, già officiato dai Padri Carmelitani, dove troneggia il venerato gruppo statuario dell’Annunciazione di scuola gaginiana. La S. Messa celebrata dall’Assistente Spirituale, Don Pino Salerno e concelebrata da Don Ambrogio Monforte, ha avuto il suo culmine nel Divino Sacrificio eucaristico proseguito dall’affidamento dei Soci alla Vergine Santissima col canto dell’antifona mariana “Alma Redemptoris Mater”. Dopo l’accoglienza dell’Arciprete-Parroco della cittadina, Don Giuseppe D’Anna e dell’Assessore alla Cultura, Rosario Benvenuto, che hanno dato ai pellegrini biancavillesi il saluto della comunità ecclesiale e civile xibetana e ricambiato dal Presidente dell’Associazione SME, Giuseppe Santangelo, i 106 pellegrini si sono messi in cammino per visitare i maggiori luoghi storici e culturali della comunità ennese: la trecentesca Matrice dedicata a S. Maria Maggiore e a S. Pietro Apostolo con l’annessa Regia Cappella Palatina del 1340, la neoclassica chiesa di S. Giuseppe officiata dalla Comunità Greco-Ortodossa, l’austero Convento dei Frati Cappuccini, nonché il Carcere borbonico scavato sulla gialla roccia, come ancora alcuni insediamenti rupestri di epoca tardo romana (tutte opere architettoniche di notevole pregio artistico rimesse a nuovo e consegnate alla collettività per la loro fruizione cultuale e culturale). Non meno interessante il magnifico panorama che a 360° è stato ammirato dalla rupe della Chiesa madre e che a ciel sereno abbraccia praticamente tutta la Sicilia. L’ora del pranzo è stata vissuta nei locali posti a disposizione dal Santuario dove tra una pietanza e l’altra, si sono realizzati momenti di sana allegria e spensierata giovialità dati dalle ricche parodie ed imitazioni… grandi e piccoli sono stati attori e protagonisti di comiche scenette. Nel primo pomeriggio i due pullmans si sono diretti a Sutera (CL), alle porte dei monti Sicani, quasi al limite della provincia di Agrigento. Lì, in quell’antichissimo e piccolissimo centro urbano si compie da 14 edizioni il “Presepe vivente suterese”. Il quartiere musulmano del “Rabato”, diventa lo scenario naturale per allestire il tradizionale presepe siciliano con tutti i mestieri e attività tipiche della tradizione contadina isolana. Tra strette viuzze e scoscesi dirupi di un villaggio ormai quasi del tutto disabitato, rivive con suoni, odori e canti il Mistero sempre vivo perché eterno dell’incarnazione e della nascita del Figlio di Dio. Nell’occasione, il folto gruppo dei biancavillesi ha avuto l’opportunità di esibirsi con i canti natalizi dialettali etnei, riscuotendo plauso e simpatia dai canterini suteresi e dai tantissimi visitatori provenienti da varie parti della Sicilia. Sulla via del ritorno, la recita del S. Rosario, scandito con i tradizionali canti della Beata Vergine Maria, ha riscaldato i cuori e le membra in una giornata assolata ma dalle bassissime temperature atmosferiche.

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