Le spiegazioni del premier sull’esenzione alle scuole che svolgono attività “non commerciali” producono “apprezzamento e soddisfazione”

Il chiarimento di  Mario Monti sull’esenzione Ici-Imu alle scuole che svolgono attività «non commerciali» è «utile» e «ci fa esprimere apprezzamento e soddisfazione». E’ quanto afferma S. E. Mons. Michele Pennisi, Vescovo di Piazza Armerina e Segretario della Commissione Cei per l’educazione, la scuola e l’università.

Redazione SME

«Dopo gli annunci sulle modifiche avevamo espresso preoccupazione per l’incertezza legislativa che veniva a crearsi», spiega mons. Pennisi, vescovo di Piazza Armerina. «Va detto comunque nelle nostre intenzioni non c’era alcuna recriminazione verso il governo – prosegue -. L’Ici non è materia concordataria, e l’auspicio era che il governo agisse con saggezza e criteri di giustizia».
«Da parte nostra – dice ancora il segretario della Commissione episcopale – c’era una richiesta di chiarimento. Ora questo chiarimento c’è stato, quindi siamo soddisfatti».
Il vescovo dice di aver raccolto la «preoccupazione generale» che, in particolare al Sud, esiste tra gli istituti religiosi, come quelli gestiti dai Salesiani, che «letteralmente raccolgono i ragazzi dalla strada». «Tutti desideravano parole chiare – sottolinea – che ora sono venute».
Secondo mons. Pennisi, «è anche importante che ci sia un clima di dialogo costruttivo, chiaro e sereno. D’altronde la Chiesa non vuole privilegi. Vogliamo anzi contribuire a che si superi questo momento di crisi – aggiunge -, senza però che si creino ingiustizie che producano danni maggiori di quelli che si vogliono risolvere».
E in serata arriva la nota del Sir, l’agenzia dei settimanali cattolici promossa dalla Cei.«Il Governo si è mosso con criteri tecnici», si legge nel comunicato. «Il principio – sottolinea la nota – è quello, già presente nel nostro ordinamento, che distingue tra enti e attività profit e no profit».
In merito il Sir ricorda che «l’emendamento, che è in corso di approvazione al Senato, detta le nuove disposizioni secondo quattro criteri, accolti da un largo consenso. Si tratta, infatti, di mettere ordine nel settore e dare certezze alla Commissione Europea per risolvere la procedura d’infrazione aperta nell’ottobre 2010»

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