Il Card. Tarcisio Bertone ha celebrato il solenne Pontificale di Sant’Agata, patrona dell’Arcidiocesi di Catania.

di Giuseppe Santangelo

Catania, la Città e l’Arcidiocesi in festa per la loro amata Patrona. Nella Basilica Metropolitana, cuore della devozione cattolica agatina, il Solenne Pontificale alle ore 10,30 celebrato da S. Em. Rev.ma il Sig. Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato Vaticano. Lungo il corteo processionale introitale: presenti gli Arcivescovi e Vescovi di Sicilia con a capo il Card. Paolo Romeo, Arcivescovo di Palermo e Presidente della CESi, molti i Sacerdoti e i giovani seminaristi. Presenti inoltre le Autorità civili e militari della Città, della Provincia e della Regione; gremitissimo il tempio agatino che a stento riusciva a contenere le diverse centinaia di fedeli e “devoti” col sacco bianco. Nel suo saluto iniziale, l’Arcivescovo Mons. Salvatore Gristina ha ringraziato il Card. Bertone per la sua pronta disponibilità a venire nella “Patria di Sant’Agata” ad unire la sua preghiera a quella del popolo etneo in festa.
Splendida la celebrazione liturgica, dalla quale è emerso un forte senso di sacralità e maestosità per l’armoniosa coniugazione dei segni: arte visiva – liturgia – musica. Animava il Sacro Rito la Cappella musicale del Duomo che ha eseguito la “Missa in traslatione almae domus” di P. Giuliano Viabile per coro, assemblea, organo e fiati. Nella sua omelia il Cardinale Segretario di Stato ha evidenziato che “la vera emergenza educativa è la grande sofferenza dei nostri giovani”; e in prima fila in questa sfida, osserva, c’é la famiglia. “Per i genitori – aggiunge il Card. Bertone – l’educazione è un compito essenziale, una missione connessa alla trasmissione della vita, che non può essere delegata ad alcuno”. Il Cardinale celebrante ha invitato dunque i giovani ad essere coraggiosi e coerenti nella fede come lo fu la martire coetanea e concittadina Agata. “Molti genitori poi”, sottolinea, “soffrono oggi di solitudine, inadeguatezza e impotenza”, e per questo, spiega, “occorre ritrovare un’autorevolezza in grado di orientare e aiutare, capace di dire di no, di educare i giovani alla libertà, alla capacità di discernere il bene dal male” e di restituire loro “lacapacità di sognare, di spendersi per la loro felicita”. A conclusione dell’omelia, il Cardinale ha manifestato la sua gioia nel constatare con quanta “grandezza” viene celebrata e vissuta la festa della santa patrona trovandovi quegli elementi che possono rinverdire e rigenerare la fede in Cristo Salvatore. Durante il Rito della presentazione dei doni, oltre alle offerte presentate per il Sacrificio, sono stati donati al Cardinale dei cesti di pesce, segno biblico evocativo del Cristo e testimonianza della tradizione marinara della Città di Catania; le offerte in danaro invece, come ha avvisato Mons. Gristina, saranno utilizzate per la realizzazione di alcune case diocesane annesse ai presidi ospedalieri, volte ad ospitare famiglie poco abbienti di malati con lunga degenza negli ospedali cittadini. La celebrazione si è conclusa con la “speciale benedizione” inviata dal Santo Padre Benedetto XVI a tutta la Città di Catania e all’Arcidiocesi che l’Em.mo Presule ha voluto impartire quale segno dell’attenzione della Chiesa verso le popolazioni del Sud Italia.

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