Presidenza SME

Il Santo Padre Benedetto XVI ha confermato Presidente della Conferenza episcopale italiana, per il prossimo quinquennio, il Card. Angelo Bagnasco, Arcivescovo di Genova.

Il porporato era stato nominato presidente della Cei il 7 marzo 2007 e creato cardinale nel Concistoro del 24 ottobre 2007. Dal 30 settembre 2011, il Card. Bagnasco è vicepresidente del Consiglio delle conferenze episcopali europee (Ccee). Tra gli attuali incarichi: presidente del Consiglio per gli affari economici, presidente della Conferenza episcopale ligure, membro della Congregazione per le Chiese orientali, membro della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, membro della Congregazione per i vescovi.

L’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina”, grata al Santo Padre per la lungimirante scelta, esprime felicitazioni e i migliori auguri a Sua Eminenza il Signor Cardinale Angelo Bagnasco per la sua riconferma alla guida della Conferenza Episcopale Italiana, sicura che l’Em.mo porporato continuerà ad essere un valido punto di riferimento per tutta la Chiesa cattolica che è in Italia.

COMUNICATO DEL CARD. BAGNASCO
Presidente della CEI

La decisione di Benedetto XVI di confermarmi nel servizio di Presidente della Conferenza Episcopale Italiana rinnova in me una profonda emozione. Nell’accogliere con gratitudine e in spirito di fede la designazione del Santo Padre desidero confermare a Lui la mia personale dedizione perché la Chiesa nel suo insieme e, in essa, i Pastori, “si mettano in cammino per condurre gli uomini fuori dal deserto, verso il luogo della vita, verso l’amicizia con il Figlio di Dio” (cfr. Porta fidei, 2). Desidero pure salutare cordialmente – all’inizio di questo nuovo mandato – tutti i Vescovi, ringraziando ciascuno per la collaborazione fin qui sperimentata e auspicando di poter insieme continuare a servire la Chiesa che è in Italia, così capillarmente diffusa in ogni città e contrada. La comunione dei Vescovi tra di loro e attorno al Papa rafforzi la missione e la testimonianza cristiana in una società che, per quanto segnata da una profonda crisi culturale ed economica, non cessa di sperare in un futuro migliore.

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