La solennità di tutti i Santi del Paradiso e il Sinodo dei Vescovi concluso domenica scorsa in Vaticano

I santi sono dei “modelli efficaci” per la Nuova Evangelizzazione. Lo afferma il Sinodo dei Vescovi nella Proposizione 23 consegnata a Papa Benedetto XVI.

Redazione SME

“La santità – si legge – è una parte importante di ogni impegno evangelizzatore per colui che evangelizza e per il bene di coloro che sono evangelizzati”. Si tratta di un messaggio che è in perfetta armonia con la festa di Tutti i Santi, che la Chiesa celebra domani, 1° novembre.
I padri sinodali dedicano l’intera Proposizione 23 alla santità dei nuovi evangelizzatori. “La chiamata universale alla santità è costitutiva della Nuova Evangelizzazione, che vede nei santi dei modelli efficaci della varietà di forme in cui questa vocazione può essere realizzata”, scrivono i padri sinodali.
“Ciò che è comune nelle diverse storie della santità è la sequela di Cristo; essa si esprime in una vita di fede attiva nella carità che è una proclamazione privilegiata della Chiesa”, continuano i padri.
Il Sinodo individua nella Vergine Maria il modello di tutti i santi: “Noi riconosciamo in Maria un modello di santità che si manifesta negli atti di amore, che vanno fino al dono supremo di se stesso”.
La Proposizione 22 evoca la “conversione” e il “rinnovamento nella santità” necessario nei nuovi evangelizzatori. “Il dramma di sempre e l’intensità dello scontro tra il bene e il male, tra la fede e la paura, dovrebbero essere presentati come il fondamento essenziale, un elemento costitutivo della chiamata alla conversione a Cristo”. Questa lotta prosegue a un livello naturale e soprannaturale. “Ma quanto stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e quanto pochi sono quelli che la trovano!” (Mt 7,14).
Numerosi vescovi hanno parlato del bisogno di un rinnovamento nella santità della loro propria vita, se vogliono essere degli agenti veramente efficaci della Nuova Evangelizzazione.
I padri sinodali insistono sulla necessità di questa “conversione personale e comunitaria”, e anche di una conversione “pastorale”. Anita Bourdin, osservatrice presso la Santa Sede ha curato queste riflessioni.

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