– COMUNICATO STAMPA –

Con rammarico prendiamo atto dei gravi fenomeni di recrudescenza mafiosa che negli ultimi mesi hanno riguardato la comunità biancavillese. Fatti di sangue e nuovi gravi fatti di estorsione a carico dei commercianti locali.

Al riguardo ci sembra opportuno richiamare i molti interventi di alcuni Vescovi siciliani che hanno sancito ufficialmente e ribadito  l’incompatibilità tra la Chiesa e l’appartenenza ad una organizzazione criminale e mafiosa.

Con indicibile sofferenza, prendiamo atto che la nostra terra continua ad essere martoriata dalla mafia, che ha ucciso e continua ad uccidere giovani vite e che strozza ogni possibilità di sviluppo del nostro territorio, colpendo al cuore ogni iniziativa economica e con essa ogni speranza di un futuro libero e dignitoso.

Giova ribadire, in tale contesto, che la mafia è incompatibile con la Chiesa, nonostante i santini e gli atti di devozione di alcuni esponenti malavitosi. E’ stata emblematica, in tal senso, la scelta di alcuni Vescovi siciliani che hanno espressamente vietato funerali religiosi per uomini notoriamente mafiosi, morti senza aver dato nessun segno di pentimento e di ravvedimento.

Duole, invece, assistere in alcuni casi – com’è accaduto diverse volte e in diversi comuni –  al tristissimo fenomeno di funerali religiosi trasformati in una vera e propria manifestazione di tributo per le “virtù eroiche” del defunto morto in odore di mafia, con una partecipazione popolare che sgomenta e lascia aperti molti interrogativi. Soprattutto, ci chiediamo: perché tanti giovani accorrono ad un funerale di questo tipo? 

ihabjhga-340x541La mafia è un’organizzazione criminale che si nutre del silenzio, della paura e dell’approvazione tacita di un sistema in cui si sa chi controlla il territorio, chi comanda, chi chiede il pizzo, chi minaccia…

E’ questa la società in cui vogliamo far crescere i nostri figli e i nostri nipoti?

Il Beato Padre Pino Puglisi, il Servo di Dio Rosario Livatino, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino ci insegnano che non basta condannare la mafia in quanto fenomeno criminoso, ma occorre reagire alla pratica mafiosa. Non occorre per questo diventare martiri ma, ogni giorno della vita possiamo fare la nostra parte. Meglio ancora se sostenuti da altri fratelli e sorelle.

La mafia non aiuta nessuno, non fa del bene al nostro territorio, ci toglie la libertàpapaadag3257x300 di vivere, di agire, ci condanna sempre più alla povertà e ad una cronica arretratezza strutturale ed economica, costringendo le forze migliori a fuggire via da questa terra. Ma, più ancora, la mafia non ha nulla a che vedere col cristianesimo, col Vangelo, con Cristo:  “Il mafioso – scrivono i Vescovi – in forza della stessa appartenenza alla cosca dedita strutturalmente al crimine, si pone oggettivamente fuori della comunione ecclesiale”. Ritorna alla mente  il grido di Giovanni Paolo II lanciato nella Valle dei Templi di Agrigento: “Convertitevi!  Una volta verrà il giudizio di Dio!”.

Insieme con molti altri esponenti della società civile siciliana, facendo eco ad un dibattito che si muove da diverso tempo all’interno delle comunità cristiane, condividiamo e sottoscriviamo la scelta di alcuni Vescovi siciliani di vietare funerali religiosi per esponenti mafiosi, morti senza aver dato nessun segno di pentimento o di ravvedimento. Una scelta che va ben regolamentata per tutta la Chiesa siciliana ed italiana.

Alla Madonna dell’Elemosina, Custode e Protettrice della nostra comunità, affidiamo il desiderio di un futuro luminoso e ricco di speranza, e con Lei, Madre “Onnipotente per grazia”, eleviamo al Padre il nostro grido di preghiera, utilizzando le parole di Mons. Pennisi, Arcivescovo di Monreale:

“Dio ci liberi dal pizzo e dalla mafia!”,

Sapendo, tuttavia, che questa liberazione passa anche dall’impegno di ciascuno…

La Redazione del Sito

 

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