Sabato 2 aprile a Biancavilla è stato celebrato il Convegno dal titolo: “Misericordia e verità si incontreranno, giustizia e pace si baceranno” (Sal 84). Un elevato contributo spirituale alla celebrazione del Giubileo della Misericordia. Lanciata una raccolta di olio per le mense diocesane della Caritas.

Redazione SME

giubileo-caritas1Nella ricorrenza dell’anniversario della morte di San Giovanni Paolo II (2 aprile 2005), per celebrare la solennità della Divina Misericordia ne Giubileo della Misericordia, sabato 2 aprile ha avuto luogo a Biancavilla, nella Chiesa del Rosario, il Convegno sull’attualità delle opere di misericordia “Misericordia e verità si incontreranno, giustizia e pace si baceranno – Vivere e testimoniare la carità nel nostro tempo”.

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L’iniziativa è stata promossa dall’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina” di Biancavilla, con il coinvolgimento della Caritas Diocesana e dell’Isituto Superiore di Scienze Religiose “San Luca” di Catania (in breve “ISSR”), ed è stata arricchita dalla presenza delle Reliquie del Beato Card. Giuseppe Benedetto Dusmet, gentilmente concesse dalla Parrocchia del Dusmet di Montepalma-Misterbianco.

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Ad introdurre i lavori è stato Alessandro Scaccianoce, Responsabile Attività Culturali dell’Associazione “SME” che ha fatto riferimento al salmo 84 dal quale ha preso spunto il titolo dell’incontro: “Misericordia e verità – ha detto Scaccianoce – sono ritenuti spesso concetti antitetici. Sembra che la misericordia possa prescindere dalla verità e la verità sia nemica dell’amore”. La questione fu posta a Benedetto XVI, nell’udienza privata che l’Associazione biancavillese ebbe lo scorso 19 ottobre 2015 con il papa emerito che spiegò lucidamente: “non ci può essere opposizione tra misericordia e verità. poiché non è autentica misericordia quella che prescinde dalla verità sull’uomo e sulla sua natura”. Ciò è tanto più vero se si considera che

giubileo-caritas6Il primo intervento è stato offerto da Don Gino Licitra, Vicedirettore della Caritas Diocesana. Don Gino si è soffermato sulla necessità di non limitarsi alla carità spicciola: “occorre saper andare oltre l’indigenza momentanea, per offrire le risposte al cuore di ogni uomo. Il povero, il migrante, sono persone che, come ciascuno di noi, hanno bisogno di scoprire la verità sulla natura umana e sul senso della vita. Non basta saziare la loro fame fisica, senza offrire anche un cibo spirituale, che li aiuti a scoprire il loro valore e la loro dignità umana”.

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E’ toccata a Don Antonino De Maria, Preside dell’ISSR di Catania, l’approfonfimento teologico del tema: “Dobbiamo imparare dal crocifisso – ha detto Don Antonino – a comprendere che la misericordia di Dio ci precede e ci sopravanza. Non è la quantità della sofferenza patita da Cristo che ci salva, ma l’amore con cui egli ha sofferto. In lui, infatti, misericordia e verità si sono incontrate in una sintesi mirabile. Quindi, il nostro agire, il nostro essere misericordiosi verso i fratelli, non può che essere una risposta a questo amore che ci precede, un continuo richiamo a colui che ci ha amati fino a dare se stesso per noi”.

Prendendo la parola, il Prof. Francesco Diego Tosto, Docente di Storia della Chiesa presso l’ISSR di Catania, ha tracciato un breve excursus dell’evoluzione che si è avuta nei secoli circa la considerazione per i soggetti malati e disabili, dall’antica civiltà greca, che riteneva opportuno uccidere i bambini malformati (con il beneplacito di filosofi come Platone), per arrivare al significato salvifico della sofferenza dell’età cristiana: “Gesù – ha detto il Prof. Tosto – ha operato una vera e propria rivoluzione nel modo di guardare alla sofferenza, alla malattia e alla disabilità. Con il cristianesimo nascono i primi ospedali, luoghi di cura e di assistenza per chi soffre, proprio a partire dall’affermazione dell’altissima dignità di ogni uomo”.

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Un ulteriore contributo alla serata è stato offerto da P. Stefano Oppes, Francescano, originario di Biancavilla e Docente presso il Pontificio Ateneo Antonianum di Roma, che ha parlato di misericordia e misticismo: “Dio si è rivelato definitivamente in Gesù Cristo – ha detto P. Stefano. Ma Egli offre ad alcuni uomini e donne l’esperienza gratuita e immediata della sua presenza e della sua misericordia, come testimoniano tra gli altri S. Teresa e di San Giovanni della croce. Un’esperienza che atterrisce e indfiamma insieme (“inorresco et inardesco” diceva S. Agostino)”. Anche al di fuori del cristianesimo si registrano esperienze mistiche di unione col Signore. Si tratta certamente di un dono grandioso, immeritato, che ci richiama ancora una volta ad un amore esorbitante di Dio che ci precede e ci sovrasta “nel quale ci muoviamo ed esistiamo”. La consapevolezza di questo amore è, ancora una volta, il presupposto per poter essere misericordiosi come il Padre, e, seppur non sia dato a tutti di vivere l’esperienza della mistica unione con Dio, tutti possiamo riconoscerlo nei fratelli e nelle sorelle che sono nel bisogno, e in chiunque incontriamo.

A chiudere i lavori è stato il Prevosto di Biancavilla, Don Agrippino Salerno, il quale ha espresso apprezzamenti per gli interventi dei relatori e ha formulato l’augurio di poter vivere il Giubileo della Misericordia come occasione di rinascita e di fioritura spirituale, per una rinnovata esperienza dell’amore di Dio e una testimonianza luminosa e gioiosa della nostra fede.

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Al termine del Convegno, i volontari dei gruppi Caritas intervenuti, hanno compiuto il pellegrinaggio al Santuario della Madonna dell’Elemosina, recando in processione le reliquie del Beato Dusmet, per concludere la serata con la Celebrazione Eucaristica, animata per l’occasione dall’Associazione Musicale “Cristo Re” di Belpasso, diretta dal M° Emanuele Puleo.
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In occasione del Convegno è stata lanciata un’iniziativa volta a raccogliere olio per le mense diocesane della Caritas, che si concluderà domenica 8 Maggio.

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