La Madonna dell’Elemosina a Glasgow, in Scozia. 

di Lorena Biondi

Solo una settimana fa Biancavilla si riuniva attorno alla sua ‘mamma’, in occasione della Grande Festa Estiva, e per la prima volta, da quando vivo attivamente la devozione alla Madonna dell’Elemosina nella mia vita, io ero lontana. Da quasi un anno mi trovo infatti nel Regno Unito, a Glasgow, una città della Scozia, per studio. E’ stato sorprendente per me scoprire che la distanza fisica che mi separa da Biancavilla e da tutte le attività connesse alla mia Parrocchia, la Chiesa Madre, e alla Madonna, con l’Associazione “SME” di cui faccio parte, non corrisponde ad una distanza ‘reale’, ma può essere vicinanza, impegno e testimonianza anche qui!

E me lo ha dimostrato proprio Lei, la Madonna, l’anno scorso, appena arrivata a Glasgow! Il mio primo giorno qui era una domenica e, cercando una chiesa per partecipare a messa, Google mi suggeriva una parrocchia non molto lontana da casa mia, così sotto la pioggia, che qui è abbastanza frequente, mi sono diretta alla mia meta. Nonostante fossi intenta a scrollarmi l’acqua di dosso e riprendermi dal vento che mi aveva fatto volare i capelli un po’ dappertutto, appena ho aperto la porta della chiesa di Saint Anne e ho alzato lo sguardo, i miei occhi sono finiti dritti nei suoi, e lì per lì mi è sembrata la cosa più normale del mondo, ma dopo un istante mi sono detta: ‘un attimo, io sono a km di distanza da Biancavilla, cosa ci fa Lei qui?!’.

Eh sì, perché il logo della Mater Misericordiae, che l’anno scorso in occasione del Giubileo della Misericordia ha raggiunto le parti più impensabili del mondo, mi guardava da un volantino della bacheca di quella parrocchia di Glasgow, in quanto ancora il Giubileo non era finito e i fedeli venivano invitati ad un evento mariano proprio con quel logo! Mi ci sono volute ore per riprendermi da questo episodio, e forse non mi riprenderò mai, ma resterò sempre affascinata dai modi più impensabili in cui il Signore agisce nella nostra vita e ci ricorda che non siamo soli!

Penso che la parola giusta da usare sia commozione, perché sono stata commossa per tutta la messa e anche dopo, e ogni volta che ci penso mi commuovo, perché mi sento di nuovo, come in Terra Santa, di essere sotto il Suo sguardo amorevole, e in modo particolare allora, che mi trovavo all’inizio di un’esperienza lontana da casa, che avevo un sacco di timori su quanti cattolici avrei trovato e su come avrei potuto vivere la mia fede, incontravo la tenerezza del suo sguardo, come a dirmi ‘non ti preoccupare, io sono con te dappertutto, andrà tutto bene’.

E da quel momento sono stata io, con grande entusiasmo e con una notevole spontaneità, nonostante la lingua, a portarla con me dappertutto! Avevo sempre qualche immaginetta con me e piano piano mi capitavano le situazioni più bizzarre, come ad esempio incontrare qualcuno e scoprire, dopo qualche minuto di conversazione, che era cattolico e pure consacrato alla Madonna del suo paese, e condividere la propria devozione; o magari scoprire che la persona a cui hai parlato della Madonna ha un genitore italiano e ti chiede altre 5 immaginette per i suoi parenti italiani.

Piano piano iniziavano a capitarmi eventi come questi ma, per i primi 6 mesi del mio soggiorno qui, pur cercando e informandomi sempre con chiunque, non riuscivo a trovare nessuna realtà giovanile, nessun gruppo di preghiera a cui potessi partecipare, mi accontentavo della messa domenicale, ma mi mancava un sacco la possibilità di condividere la mia fede con giovani come me, la possibilità di seguire un cammino e di poter continuare ad impegnarmi e fare servizio, come facevo in Sicilia. E di nuovo, quando ormai pensavo che mi sarei dovuta rassegnare a trarre il meglio dalla preghiera personale, il lunedì di carnevale, esattamente a 3 giorni dall’inizio della Quaresima, la Madonna mi ha indicato di nuovo la via.

Quella sera, con altri ragazzi siciliani, avevamo organizzato una serata ‘arancini’ a casa mia, e una ragazza mi chiese se poteva invitare una sua amica, anche lei siciliana. Quando questa ragazza è entrata nella mia stanza, e ha visto il logo della Mater Misericordiae che avevo lì, lo ha riconosciuto subito, perché anche lei era cattolica e frequentava da qualche tempo una parrocchia di preti Passionisti non molto distante da casa mia, St. Mungo, dove c’era, a detta sua, un prete giovane, Padre Gareth, che amava fare attività con i giovani. Quella stessa sera ho scoperto che lei l’indomani sarebbe partita per tornare in Italia e che quella era la sua ultima sera a Glasgow.

Insomma ancora in un modo impensabile, grazie alla Madonna, il mercoledì delle ceneri sono andata in questa nuova parrocchia e finalmente ho scoperto che anche a Glasgow c’è una bella pastorale giovanile, che ci sono gruppi di preghiera per i giovani e che la fede è vissuta in un modo così bello, così pieno e arricchente, e con la Quaresima è iniziato per me un nuovo periodo vivo e pieno. E in questo contesto, ho avuto la possibilità di condividere la mia devozione per la Madonna ancor di più.

Quando sono tornata dalle vacanze di Pasqua in Sicilia, ho portato con me un’icona per l’arcivescovo di Glasgow, Mons. Philip Tartaglia, di origini italiane, ed è stato bello donargliela in occasione di una delle Lectio Divine che tiene per i giovani nei periodi forti dell’anno liturgico.

 

In quell’occasione ho potuto parlare della Madonna ai giovani della Pastorale Giovanile, Youth 2000, di Glasgow e dare anche a loro le immaginette. E poi, con grande entusiasmo, ho portato un’icona alla mia nuova parrocchia, la chiesa di St. Mungo, dove il Parroco, Padre Frank, l’ha accolta con grande gioia, e sono stata invitata a fare una testimonianza sulla mia devozione al gruppo giovani della Parrocchia.

Era la prima volta per me in cui mi veniva chiesto di fare una testimonianza in inglese, e per quanto ormai lo stessi parlando sempre meglio, non è proprio facile parlare con spontaneità in un’altra lingua. Eppure quella sera, con l’icona della Madonna dell’Elemosina tra le mani, è stata la cosa più naturale del mondo.

Mi sono commossa e ho visto la commozione specchiata anche negli occhi dei ragazzi attorno a me. Poi, a fine incontro, mi è stato chiesto di pregare in italiano con la preghiera di supplica alla Madonna, e tante persone sono venute ad abbracciarmi e alcuni mi chiedevano altre immaginette per occasioni di preghiera particolari. Tra queste persone, si è avvicinata a me una giovane donna, che veniva al gruppo per la prima volta. Mi ha detto di essere una maestra e di insegnare in una scuola cattolica, proprio di fronte alla parrocchia.

Era rimasta molto colpita dalla testimonianza e dalla storia della nostra Madonna ed essendo il Mese di Maggio, avrebbe avuto piacere di far fare ai suoi alunni un incontro sulla devozione alla Madonna nel mondo, per far vedere loro come la Fede viene vissuta in altre zone del mondo, così mi ha invitata a portare l’icona della Madonna in classe e a fare una testimonianza ai suoi bambini due settimane dopo. Ecco come ancora la Madonna mi apriva le strade e si faceva strada lei stessa nei cuori delle persone, con la Sua tenerezza che tocca nel profondo chiunque la incontra sul suo cammino.

E anche i bambini sono rimasti colpiti dalla sua disarmante tenerezza, è stato bello vedere come mi ascoltavano attenti e come rimanevano stupiti nel sapere che la Madonna ha aiutato Biancavilla a superare tante difficoltà storiche, come eruzioni e pestilenze. Mi porto dentro una grande emozione legata al ricordo di quel giorno, ma soprattutto al momento in cui la maestra ha invitato i bambini a pregare con un canto, e tutti si sono stretti attorno all’icona in preghiera.

 

Sono esperienze come queste che ci fanno capire che la Fede non ha confini, che il cuore umano è fatto per accogliere e condividere le testimonianze di fede e l’Amore di Dio che in quello sguardo trova espressione e funge da conforto, ristoro e risposta non solo per noi, ma per tutti coloro che ne hanno bisogno.

Prima che tornassi a casa per le vacanze estive, Padre Frank, mi aveva chiesto di scrivere qualche parola in inglese sull’icona e la sua storia, perché avrebbe avuto piacere di esporla permanentemente in chiesa, con la spiegazione accanto. Da quel momento sono passati quasi due mesi, e quando sono tornata dalle vacanze, con le mie sorelle che erano venute a trovarmi, una sera dopo il gruppo giovani, Padre Gareth ha condotto tutti i giovani in un angolino della chiesa, dove in un pilastro, era stata appesa l’icona, con la sua storia sotto, dove spuntava anche il logo della Mater Misericordiae.

E’ stata un’emozione grande vivere quel momento di preghiera, in cui l’icona veniva inaugurata ufficialmente, e dove ogni giovane è stato invitato a fare il segno della croce sull’icona con l’acqua benedetta e tutti insieme abbiamo pregato una decina di rosario, condotta da me, che con voce tremante ero emozionata, stupita e grata.

Adesso la Madonna dell’Elemosina è anche qui, per poter accogliere le preghiere e le suppliche di chiunque abbia bisogno della sua tenerezza, ed è stato bello per me, la scorsa domenica, in occasione della Grande Festa Estiva che contemporaneamente si viveva a Biancavilla, potermi accostare all’icona e pregare da qui in comunione con tutta la comunità di Biancavilla la nostra ‘mamma’ che dovunque siamo ci guarda, ci protegge e ci indica sempre la via per la Vita Vera, quella che si nutre alla fonte dell’Amore di Cristo, un amore tenero, spesso silenzioso ma grande e incommensurabile, e sulla quale non saremo mai soli!

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