Il 20 e 21 settembre scorsi a Caltagirone, in occasione della sessione autunnale, la Conferenza Episcopale Siciliana ha emanato un documento rivolto a tutti i fedeli con alcune indicazioni in merito alle prossime elezioni regionali del 5 novembre. I Vescovi invitano ad andare a votare, superando la tentazione dell’astensionismo, anche per evitare che diventi “appannaggio di gruppi autoreferenziali che pretendono di governare in forza dell’investitura di una parte minoritaria del popolo siciliano”. Ai candidati chiedono competenza, correttezza e coerenza morale. Nel merito dei programmi, i capi delle 19 Chiese siciliane indicano le urgenze della nostra terra: la disoccupazione (specie giovanile e femminile), ancora a livelli allarmanti, e poi la questione della formazione professionale, legata all’obbligo scolastico, bloccata sul nascere; oppure quella delle infrastrutture fragili e del dissesto idrogeologico”. Richiamandosi alla dottrina sociale della Chiesa, citano ancora le varie povertà e le periferie abbandonate e degradate, l’immigrazione, la valorizzazione del patrimonio turistico e culturale dell’Isola, il necessario sostegno alla famiglia, l’inclusione sociale e la lotta alla povertà, la gestione della sanità regionale.

Un documento che è opportuno leggere e far conoscere, perché il voto del prossimo 5 novembre diventi occasione di riscatto. Di seguito il testo integrale.

 

Nota dei Vescovi di Sicilia per le elezioni regionali del 5 novembre

In prossimità delle elezioni regionali, noi vescovi di Sicilia sentiamo il dovere di condividere alcune riflessioni alla luce della Dottrina sociale della Chiesa e di annunciare una parola di speranza. San Giovanni Paolo II ammonisce: “Nel presente momento storico, non ci può essere posto per la pusillanimità o l’inerzia. Esse infatti non sarebbero segno di saggezza o di ponderazione, ma piuttosto colpevole omissione” (Discorso tenuto a Catania il 4 novembre 1994). Nessuno, perciò, può esimersi dalla responsabilità di partecipare fornendo il proprio contributo di idee e di proposte sui temi di maggiore rilevanza politico-amministrativa. La costruzione della casa comune non può diventare appannaggio di gruppi autoreferenziali che pretendono di governare in forza dell’investitura di una parte minoritaria del popolo siciliano.

Lo spettro dell’astensione allora non è facilmente superabile e assume sempre più i connotati di una lezione da impartire a chi non vuole capire. Con tutto il rispetto per le libere scelte di ciascuno, riteniamo in ogni caso che non si possa andare a votare passivamente, da rassegnati. Per questo intendiamo riproporre a tutti i cittadini siciliani il valore della democrazia partecipativa, alla luce del magistero sociale della Chiesa, con particolare riguardo a un saggio discernimento personale e comunitario dei candidati e dei programmi.

Ai candidati si chiede competenza, correttezza e coerenza morale nell’impegno socio-politico-amministrativo con un netto rifiuto delle varie forme di corruzione e di clientelismo, coerenza etica personale. Riteniamo, infatti, che coloro che hanno responsabilità politiche e amministrative debbano avere “sommamente a cuore alcune virtù, come il disinteresse personale, la lealtà dei rapporti umani, il rispetto della dignità degli altri, il senso della giustizia, il rifiuto della menzogna e della calunnia come strumento di lotta contro gli avversari, e magari anche contro chi si definisce impropriamente amico, la fortezza per non cedere al ricatto del potente, la carità per assumere come proprie le necessità del prossimo, con chiara predilezione per gli ultimi” (CEI, Educare alla legalità, n. 16).

In merito ai programmi richiamiamo l’esigenza che essi mirino alla costruzione del bene comune, che è la “ragion d’essere della autorità politica” (Gaudium et Spes, n. 74). Ribadiamo, in proposito, l’opzione preferenziale per i ceti più poveri e per gli ultimi e l’urgenza di interventi promozionali per le periferie abbandonate e degradate, al fine di realizzare condizioni di effettiva uguaglianza in termini di cittadinanza.

A tutti i cittadini-elettori della nostra Regione, alle associazioni, ai movimenti, alle organizzazioni operanti nel tessuto sociale e produttivo della nostra Regione chiediamo di promuovere incontri nel territorio per offrire agli elettori luoghi di confronto con i candidati all’Assemblea Regionale Siciliana e con i candidati alla Presidenza per un confronto sull’istruzione e sulla formazione professionale, sull’accoglienza e integrazione degli immigrati, sul patrimonio turistico e culturale dell’Isola, sul sostegno alla famiglia, sull’inclusione sociale e la lotta alla povertà, sulla gestione della sanità regionale.

Auspichiamo una competizione elettorale corretta e leale, attenta ai problemi concreti della nostra gente e non preoccupata del successo di parte e dell’occupazione dei posti di potere. La Sicilia non può più aspettare e grava su tutti la responsabilità di elaborare soluzioni praticabili ed efficaci nel superiore interesse dei cittadini e dei poveri e degli ultimi in modo prioritario.

Caltagirone, 21 settembre 2017

                                                                                                      I Vescovi di Sicilia

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