“Sforzatevi di entrare per la porta stretta”. L’eredita del “tempo di grazia” a conclusione del 70° anniversario dell’incoronazione della prodigiosa Icona della Madonna dell’Elemosina di Biancavilla (1948-2018).

Ieri sera, presso la chiesa del Purgatorio, ausiliaria della Matrice, temporaneamente chiusa per inagibilità a seguito del sisma del 6 ottobre scorso, è stata celebrata l’Eucarestia a compimento dello straordinario tempo di grazia dell’Indulgenza Plenaria, concessa alla Comunità biancavillese in occasione del 70° anniversario dell’incoronazione dell’Icona della Vergine santissima dell’Elemosina. Il tempo “della gioia” e “della riconciliazione” si era aperto il 17 agosto scorso, in concomitanza con l’avvio delle celebrazioni estive in onore della celeste protettrice della città etnea e ha anche interessato le celebrazioni patronali ottobrine. Ieri, 31 ottobre, ha visto il suo compimento, così come indicato dal decreto della Penitenzieria Apostolica.

“L’eredita di questo tempo è impegnativa”, ha sottolineato il prevosto don Pino Salerno che nella sua omelia ha anche ripreso una meditazione di Benedetto XVI, evidenziando come “L’odierna liturgia (31 ottobre 2018) ci propone una parola di Cristo illuminante e al tempo stesso sconcertante. Durante la sua ultima salita verso Gerusalemme, un tale gli chiede: “Signore, sono pochi quelli che si salvano?”. E Gesù risponde: “Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno” (Lc 13, 23-24)”. 

Continuando la sua meditazione, sempre con le parole del papa emerito, il celebrate ha spiegato il significato dell’entrata per la porta stretta: “Che significa questa “porta stretta”? Perché molti non riescono ad entrarvi? Si tratta forse di un passaggio riservato solo ad alcuni eletti? In effetti, questo modo di ragionare degli interlocutori di Gesù, a ben vedere è sempre attuale: è sempre in agguato la tentazione di interpretare la pratica religiosa come fonte di privilegi o di sicurezze. In realtà, il messaggio di Cristo va proprio in senso opposto: tutti possono entrare nella vita, ma per tutti la porta è “stretta”. Non ci sono privilegiati. Il passaggio alla vita eterna è aperto a tutti, ma è “stretto” perché è esigente, richiede impegno, abnegazione, mortificazione del proprio egoismo. Ancora una volta, il Vangelo ci invita a considerare il futuro che ci attende e al quale ci dobbiamo preparare durante il nostro pellegrinaggio sulla terra. La salvezza, che Gesù ha operato con la sua morte e risurrezione, è universale.

Egli è l’unico Redentore e invita tutti al banchetto della vita immortale. Ma ad un’unica e uguale condizione: quella di sforzarsi di seguirlo ed imitarlo, prendendo su di sé, come Lui ha fatto, la propria croce e dedicando la vita al servizio dei fratelli. Unica e universale, dunque, è questa condizione per entrare nella vita celeste. La vera amicizia con Gesù si esprime nel modo di vivere: si esprime con la bontà del cuore, con l’umiltà, la mitezza e la misericordia, l’amore per la giustizia e la verità, l’impegno sincero ed onesto per la pace e la riconciliazione. Questa, potremmo dire, è la “carta d’identità” che ci qualifica come suoi autentici “amici”; questo è il “passaporto” che ci permetterà di entrare nella vita eterna. Se vogliamo anche noi passare per la porta stretta, dobbiamo impegnarci ad essere piccoli, cioè umili di cuore come Gesù. Come Maria, sua e nostra Madre. Lei per prima, dietro il Figlio, ha percorso la via della Croce ed è stata assunta nella gloria del Cielo. Il popolo cristiano la invoca quale Ianua Caeli, Porta del Cielo. Chiediamole di guidarci, nelle nostre scelte quotidiane, sulla strada che conduce alla “porta del Cielo”.

Al termine della celebrazione eucaristica è stato esposto il SS. Sacramento, dando così inizio ad un intenso momento di adorazione con la meditazione dei misteri del Santo Rosario, così come raccomandato dalla Chiesa nel mese particolarmente dedicato alla riflessione sui “Misteri di Cristo. Speciali preghiere sono state ancora rivolte alla Vergine Santissima e a San Michele Arcangelo, come raccomandato da Papa Francesco che ha invitato i fedeli di tutto il mondo a pregare il Santo Rosario ogni giorno durante il mese di ottobre 2018 per chiedere alla Madre di Dio e a San Michele di proteggere la Chiesa dal diavolo che mira a dividere la comunità cristiana.

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