Da domani sarà esposta la nuova tela della Passione, realizzata per la Basilica di Biancavilla dal M° Valastro di Adrano.
Un grande dipinto di oltre 60mq tra r
ealismo storico e simbolismo teologico, che ravviva la tradizione delle tele della passione nell’area etnea.

Il parroco, don Agrippino Salerno: “Guardiamo a Cristo crocifisso in questo tempo di guerra. Solo l’amore che perdona può edificare la pace, spezzando la spirale dell’odio e della violenza”.

Un Vangelo illustrato, un compendio della passione di Cristo: è la nuova grande tela realizzata per la Basilica Santuario “S. Maria dell’Elemosina” di Biancavilla dall’artista adranita Vincenzo Valastro.

Si tratta di un dipinto di circa 60 metri quadrati, raffigurante Gesù crocifisso nell’atto di affidare la Madre al discepolo Giovanni, circondato da raggi luminosi e angeli. In alto la raffigurazione di Dio Padre e dello Spirito Santo; ai piedi della croce le figure di Maria, Giovanni e Maria Maddalena; in basso, in primo piano, un soldato romano a cavallo che sovrintende al supplizio; sullo sfondo la città di Gerusalemme, realizzata con la combinazione di elementi architettonici del paesaggio etneo, in cui è possibile riconoscere il prospetto della Basilica di Biancavilla, il Castello normanno di Adrano e il Ponte dei Saraceni. Chiude la scritta con una delle ultime parole di Gesù in croce: “ECCE MATER TUA”, il lascito ultimo, la consegna della sua Madre ai credenti.

L’opera campeggia sull’abside dell’edificio, dove verrà issata in coincidenza con la prima domenica di Quaresima, per ricoprire l’altare maggiore. E qui resterà fino alla notte di Pasqua, quando – secondo un’antica usanza diffusa nel nostro territorio – al canto del “Gloria” verrà fatta precipitare a terra (“a cascata da tila”), cedendo il posto al Cristo risorto.




Una rappresentazione dai toni classicheggianti, che riprende la lunga tradizione delle tele della passione, diffuse nel sud-Italia sin dal secolo XVIII, con fedeltà biblica, ma anche con originali spunti innovativi. Realismo storico e simbolismo teologico si intrecciano in quest’opera, che pone a fianco soldati romani impassibili e angeli in pianto, fino alla partecipazione di tutta la Trinità.

I lavori sono iniziati a marzo del 2021 e la tela sarebbe dovuta essere ultimata per la Pasqua dell’anno scorso, ma le restrizioni imposte per il dilagare della pandemia avevano impedito all’artista di ultimare il lavoro, che adesso sembra arrivare quasi a suggellare la fine di un lungo periodo segnato da una grave emergenza sanitaria.

Per Vincenzo Valastro è il dipinto più grande che abbia mai realizzato, una grande prova di abilità, di perizia e di creatività. Con quest’opera, Valastro da nuova vita alla tradizione delle tele della passione, molto diffusa nel nostro territorio.




Il parroco, don Agrippino Salerno, spiega in che modo questa iniziativa può sostenere l’impegno della comunità nella preghiera per la pace in questo tempo segnato dal grave conflitto in Ucraina: “Gesù ha detto: Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. La pace vera è dono di Dio. Costruire la pace vuol dire essere figli di Dio, che nella croce di Cristo ci ha rappacificati. Guardiamo a Cristo crocifisso in questo tempo di guerra. Solo l’amore che perdona può edificare la pace, spezzando la spirale dell’odio e della violenza”.

Vincenzo Valastro, pittore di Adrano

Valastro, 54 anni, di Adrano, si è formato alla scuola del professore d’arte Giovanni Randazzo.

Ha realizzato numerose statue di San Nicolò Politi per molte chiese di Adrano. Suoi manufatti in terracotta sono sparsi in giro per il mondo tra i devoti del Santo eremita.

In occasione del giubileo di San Nicola, nel 2007, ha scolpito il bassorilievo con il Santo che è stato  regalato a papa Benedetto XVI dalla comunità di Adrano.

Dopo il furto dell’originale, ha realizzato la Statua della Madonna della Salute per la chiesa della Pomice alle vigne.

Ha restaurato diversi simulacri, tra cui l’antica statua dell’Addolorata che si trova all’ospedale di Biancavilla e che viene esposta in occasione della processione del Venerdì Santo.

Dal 2016 ha realizzato importanti lavori per la Basilica di Biancavilla: la decorazione dei portali interni, in occasione del Giubileo della Misericordia nel 2016, e il ciclo pittorico delle litanie della Vergine, inaugurato ad agosto 2021. Si tratta di 26 quadri raffiguranti diversi titoli lauretani della Madonna posti lungo le navate.

Ha realizzato anche il simulacro del Crocifisso che si è aggiunto ai gruppi statuari del Venerdì Santo che viene recato in processione dalla confraternita dell’Idria.

 Le tele della passione nell’area etnea

In chiesa madre esisteva una grande tela, che è stata utilizzata fino agli anni 60, quando venne definitivamente accantonata, perché molto logora. Qualcuno conservò in casa alcuni spezzoni del dipinto, mentre qualcun altro utilizzò la tela per la raccolta delle olive (sic!). Nei primi anni del 2000, Giuseppe Santangelo ha realizzato una tela molto dettagliata per la chiesa dell’Annunziata di Biancavilla, attualmente in uso, e una, più semplice, per la chiesa madre, che fu utilizzata fino al 2008. Anche ad Adrano erano diffuse le tele, e nella chiesa del Salvatore è possibile ammirare i resti di un’antica grande tela, che fu recuperata dall’incuria e dall’abbandono proprio per iniziativa del M° Valastro.




Nella chiesa matrice di Belpasso è ancora in uso la tela realizzata nel 1896 dal pittore biancavillese Zenone Lavagna. Altre tele sono attualmente in uso nella Basilica di Pedara e da alcuni anni anche nella matrice di Trecastagni, realizzata a stampa.

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