Il video delle nostre preghiere a Lourdes

Sul web è disponibile il video del momento di preghiera che è stato celebrato sabato scorso, 11 febbraio, a Lourdes, in cui sono state presentate al Signore tutte le intenzioni di preghiera che pervenute tramite Facebook (http://www.facebook.com/#!/JospersItalia) e all’indirizzo e-mail (socialmedia@orpnet.org) dell’Opoera Romana Pellegrinaggi.  Le intenzioni sono state stampate e presentate a Lourdes nel corso di un particolare momento di “affidamento” che è stato trasmeso in diretta sul sito del Santuario di Lourdes – http://it.lourdes-france.org/tv-lourdes/ Lourdes.

La registrazione è disponibile al seguente link:

http://www.youtube.com/watch?v=1HROmvNAcV8

Il nostro blog ha contribuito a diffondere l’iniziativa, favorendo in tal modo la partecipazione spirituale di molte persone, come confermato anche dai numerosi contatti registrati nei giorni scorsi.

Salus infirmorum et Auxilium Christianorum, intercede pro nobis!

"Chi pensa di scoraggiare il Papa, si sbaglia e si illude".

Riprendiamo di seguito la Nota di P. Federico Lombardi, S.I., portavoce della Santa Sede sulla fuga di documenti dal Vaticano che mirano a “creare confusione e sconcerto e a facilitare una messa in cattiva luce del Vaticano”. La Nota definisce la storia di un presunto complotto contro Benedetto XVI “una farneticazione, una follia”, che “non merita di essere presa sul serio”.

Redazione SME

“Oggi dobbiamo tenere tutti i nervi saldi perché nessuno si può stupire di nulla. L’amministrazione americana ha avuto wikileaks, il Vaticano ha ora i suoi leaks, le sue fughe di documenti che tendono a creare confusione e sconcerto e a facilitare una messa in cattiva luce del Vaticano, del governo della Chiesa e più ampiamente della Chiesa stessa.
Quindi, calma e sangue freddo, e molto uso della ragione, cosa che non tutti i media tendono a fare. Si tratta di documenti di natura e peso diversi, nati in tempi e situazioni diverse: altro sono le discussioni sulla migliore gestione economica di una istituzione con molte attività materiali come il Governatorato; altro sono appunti su questioni giuridiche e normative in corso di discussione e su cui è normale che esistano opinioni diverse; altro sono memoriali farneticanti che nessuna persona con la testa sul collo ha considerato seri, come quello recente sul complotto contro la vita del Papa. Ma tant’è; mettere tutto insieme giova a creare confusione. Una informazione seria dovrebbe saper distinguere le questioni e capirne il significato differente. E’ ovvio che le attività economiche del Governatorato devono essere gestite saggiamente e con rigore; è chiaro che lo IOR e le attività finanziarie devono inserirsi correttamente nelle norme internazionali contro il riciclaggio. Queste sono evidentemente le indicazioni del Papa. Mentre è evidente che la storia del complotto contro il Papa, come ho detto da subito, è una farneticazione, una follia, e non merita di essere presa sul serio. Certo c’è qualcosa di triste nel fatto che vengano passati slealmente documenti dall’interno all’esterno in modo da creare confusione. La responsabilità c’è dall’una e dall’altra parte. Anzitutto da parte di chi fornisce questo tipo di documenti, ma anche di chi si dà da fare per usarli per scopi che non sono certo l’amore puro della verità. Perciò dobbiamo resistere e non lasciarci inghiottire dal gorgo della confusione, che è quello che i malintenzionati desiderano, e restare capaci di ragionare.
In certo senso – è un’antica osservazione della saggezza umana e spirituale – il verificarsi di attacchi più forti è segno che è in gioco qualche cosa di importante.
Alla grande serie di attacchi alla Chiesa sul tema degli abusi sessuali è giustamente corrisposto un impegno serio e profondo di rinnovamento lungimirante. Non una risposta di corto respiro, ma di purificazione e rinnovamento. Ora abbiamo ripreso in mano la situazione e sviluppiamo una forte strategia di guarigione, rinnovamento e prevenzione per il bene di tutta la società. Allo stesso tempo si sa che vi è in corso un impegno serio per garantire una vera trasparenza del funzionamento delle istituzioni vaticane anche dal punto di vista economico. Si sono pubblicate nuove norme. Si sono aperti canali di rapporti internazionali per il controllo. Ora, diversi dei documenti recentemente diffusi tendono proprio a screditare questo impegno. Paradossalmente ciò costituisce una ragione di più per perseguirlo con decisione senza lasciarsi impressionare. Se tanti si accaniscono, si vede che è importante. Chi pensa di scoraggiare il Papa e i suoi collaboratori in questo impegno si sbaglia e si illude.
Quanto alla questione delle pretese lotte di potere in vista del prossimo conclave, invito ad osservare che i Pontefici eletti in questo secolo sono stati tutti personalità di altissimo e indiscusso valore spirituale. E’ chiaro che i cardinali hanno cercato e cercano di eleggere qualcuno che meriti il rispetto del popolo di Dio e possa servire l’umanità del nostro tempo con grande autorità morale e spirituale. La lettura in chiave di lotte di potere interne dipende in gran parte dalla rozzezza morale di chi la provoca e di chi la fa, che spesso non è capace di vedere altro. Chi crede in Gesù Cristo per fortuna sa che – checché se ne dica o se ne scriva oggi sui giornali – le vere preoccupazioni di chi porta responsabilità nella Chiesa sono piuttosto i problemi gravi dell’umanità di oggi e di domani. Non per nulla crediamo e parliamo anche di assistenza dello Spirito Santo”.

Biancavilla: Oggi la festa di San Zenone, memoria dell'arrivo dei Padri greco-albanesi

Oggi, 14 febbraio, per antica tradizione a Biancavilla si fa memoria di San Zenone, soldato  Martire del IV secolo, Patrono della Comunità greco-albanese che alla fine del sec. XV si stabilì nelle terre di Callìcari. Secondo la tradizione, la data del 14 febbraio celebra il giorno dell’arrivo dei Padri fondatori della città in queste terre che, insieme alla devozione alla Madonna dell’Elemosina, recarono con sè una  reliquia (un dente molare) e una piccola statuetta in bronzo del Santo soldato. Come risulta dagli “Acta Martyrum”, infatti, la data del martirio di san Zenone è il 23 giugno. 

Nell’ultimo decennio le celebrazioni esterne in onore del Santo sono collocate all’interno delle celebrazioni patronali dell'”Ottobre Sacro”, con la processione delle Reliquie dei Santi Zenone e Placido per le vie cittadine. Da alcuni anni, per volere del prev. Agrippino Salerno, il 2 ottobre è stata introdotta la processione del simulacro cinquecentesco (l’opera d’arte più antica che si conserva a Biancavilla).

Cenni biografici della vita di San Zenone

Secondo le poche fonti disponibili, l’esperienza storica di san Zenone si colloca nel III secolo dopo Cristo nei pressi di Filadelfia d’Arabia (l’attuale Amman, capitale della Giordania). In quella regione del Mar Morto, allora sotto il dominio dell’impero romano, nacque Zenone da nobile famiglia pagana e, cresciuto, fece divenne soldato, conseguendo alti gradi. La sua conversione al cristianesimo avviene proprio nel periodo della sua militanza. Dopo l’incontro con Cristo e il Battesimo, egli decise di concedere la libertà ai suoi servitori. Tuttavia, il giovane servo Zena, anch’egli convertito al cristianesimo, decide liberamente di non  lasciare la casa del suo padrone, rimanendogli accanto fino al martirio. La grande persecuzione dell’imperatore Diocleziano, infatti, arrivò perfino in quelle terre. E quando il generale Massimiano,  facendo visita in Arabia, ordinò a tutti i sudditi dell’Impero di adorare gli dei pagani, Zenone offrì la sua limpida e coraggiosa testimonianza di fede, offrendosi liberamente al martirio, insieme al suo fedele compagno Zena.

Massimiano, infatti, indignato per il rifiuto del giovane soldato, lo spogliò delle insegne militari  e lo sottopose ad atroci tormenti. Non avendo ottenuto quanto voleva, lo fece rinchiudere  in prigione, insieme al suo servo Zena. Quindi, fece sospendere entrambi ad un legno con ai piedi sassi pesanti, e ordinò di accendere sotto il loro piedi del fuoco, mentre venivano battuti con verghe. Il 23 giugno del 304 Zenone e Zena furono decapitati. I loro corpi furono raccolti da alcune vergini cristiane che diedero ad essi degna sepoltura.
 

In Basilica Santuario, cuore della devozione cittadina, quest’anno la festa di San Zenone coicide con l’ultimo giorno delle Sacre Quarantore. Ma tra l’Eucaristia e il culto dei martiri vi è uno strettissimo legame.

Davvero i Santi e i Martiri ci dicono le radici cristiane della nostra terra, che  ha custodito col sangue dei martiri e la testimonianza dei santi la retta comprensione della fede. Per celebrare degnamente i santi misteri non basta il ministro della Parola e il popolo. Occorre un luogo conveniente e un altare con le reliquie dei martiri e la Croce. Questo dice il sensus fidei più antico, dove la Chiesa depositaria della Parola del Signore celebrava l’Eucaristia sulla memoria viva di coloro che quella Parola avevano vissuto fino alla fine, fino al dono totale di sé.

Cristo, morto e risorto, si fa continuamente Eucaristia e gesti sacramentali. Anche questo ci dicono – con tutta la loro vita – i nostri Martiri. Nutrendoci dell’Eucaristia noi veniamo cristificati, perché il primo martire è Cristo.

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