Novena dell'Immacolata: 5° giono

Santa Maria

Entriamo nella seconda parte dell’Ave Maria. Dopo aver riconosciuto le meraviglie che Dio ha compiuto nella vita di Maria, adesso ci rivolgiamo a Lei chiedendo il suo aiuto, la sua preghiera e intercessione. Invochiamo Maria perché è Santa e lo è principalmente per due motivi: è stata avvolta e fecondata dallo Spirito di Dio ed ha accolto nel suo grembo Gesù che è il Santo. Il secondo motivo della santità di Maria è la sua vita: non ha avuto un’esistenza facile, ha conosciuto la povertà, è stata emigrante in Egitto per fuggire ad Erode che voleva uccidere il bambino, ha conosciuto la sofferenza ai piedi della croce. Anche se aveva avuto il privilegio di concepire il Santo, la sua vita è stata un vero cammino in salita vissuto nella fede.

Apprendiamo, pertanto, che la santità è innanzitutto un dono: Dio vuol far partecipare della sua vita di luce, di pace e di bellezza. Basta accogliere Cristo Gesù nella propria vita e tutto viene di conseguenza. Dall’altro lato la santità è anche un impegno personale, è un cammino di tutta la vita, tra un cadere e un rialzarsi, in un ricominciare sempre credendo nell’amore di Dio per noi, desiderando di diventare santi. Potremmo dire che la santità è un gran desiderio di voler diventare più umani, belli e graditi davanti a Dio, non davanti agli uomini. Maria ci indica questo percorso di santità.
Santi si diventa, basta cominciare e ri-cominciare, con l’aiuto di Dio.

Impegno:
– mi eserciterò a desiderare la santità: chiederò nel mio cuore al Signore “aiutami ad essere come tu mi vuoi”.

Novena dell'Immacolata: 4° giorno

Benedetto il frutto del tuo grembo, Gesù
 
Eccoci nel cuore della preghiera dell’Ave Maria. Dopo averla proclamata benedetta fra tutte le donne, la cugina Elisabetta dichiara benedetto il frutto del suo  grembo, ciò che ha concepito e che darà alla luce. È il centro di tutta la preghiera perché Gesù è Colui attorno al quale ruota ogni cosa: il concepimento di Maria è in vista di Lui, il Messia era atteso da secoli. È venuto nel mondo per portare il mondo a Dio. Che mistero! Pensare che nella storia innumerevoli uomini e donne di ogni luogo e tempo hanno scelto di amare Cristo, di seguirLo dando anche la propria vita per Lui, cambiando la propria esistenza radicalmente per adeguarsi a ciò che il suo Vangelo chiede.
 
Come è possibile tutto ciò? Che cosa avrà di particolare Costui? Era una domanda che si facevano anche le persone del suo tempo quando, girando per le strade della Palestina, Gesù parlava di un amore più grande, che viene da Dio. Non ha avuto paura di affrontare chi lo detestava e odiava, non si è tirato indietro quando lo hanno minacciato di morte e sorprendentemente ha accolto non solo chi era sofferente ma la sofferenza stessa. Schernito e condannato, dopo aver trascinato per le vie di Gerusalemme un pezzo di legno su cui sarebbe stato trafitto, è stato esposto a tutti appeso ad una croce: ECCE HOMO, disse Pilato; – “eccolo l’eroe che voleva cambiare il mondo con l’amore” – qualcuno avrà detto! E’ andato fino in fondo, dentro la morte, ogni tipo di morte, e lo hanno rivisto vivo dopo tre giorni.
Maria ha portato Gesù nel grembo, una benedizione per tutti coloro che lo accolgono.
Ci conforta la testimonianza di tutte quelle persone che hanno fatto della loro vita un ruotare attorno a Cristo, si sono de-centrate, facendo di Lui, della sua Parola, della sua Volontà, il baricentro, vivendo tutte le decisioni e le azioni in vista di Lui.
 

Impegno:

  • Durante la giornata mi fermerò qualche istante e rientrando nel mio profondo dirò:“Voglio che Tu, Cristo Gesù, sia il centro della mia vita”;

Novena dell'Immacolata: 3° giorno

Benedetta fra le donne

«Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!»

Elisabetta definisce Maria benedetta fra tutte le donne! Riconosce in lei, giovane donna, una benedizione speciale: Dio si è chinato su di lei, l’ha amata e ricolmata di ogni attenzione e l’ha scelta per far venire al mondo il Cristo. La benedizione è un gesto di benevolenza, di vicinanza, di aiuto di Dio verso l’uomo e spesso noi stessi, quando riceviamo qualcosa di bello e di gratuito che ci era necessario, diciamo che è stata “una vera benedizione”. Così come quando si chiede una benedizione ad un sacerdote s’intende ricevere un gesto di attenzione, di protezione, di bontà da parte di Dio. Fino a qualche generazione fa, quando un figlio voleva il benestare da parte dei genitori per una scelta importante (un viaggio, una decisione di vita, ecc…), chiedeva la benedizione dei genitori: era un momento importante e solenne. Molti genitori benedicono i loro figli prima che vadano a letto, con una preghiera, un gesto di affetto, un segno di croce fatto sulla fronte.

Certamente la benedetta fra tutte le donne era una donna che viveva la sua benedizione nella bontà, nella mitezza, nella gioia, nella pace, nella fedeltà, nel dominio di sé: questi sono i frutti di una vera benedizione, e di sicuro li diffondeva intorno a sé nelle piccole cose che faceva ogni giorno, nella sua Nazareth. Non malediva nessuno, non era aggressiva, non era gelosa, non alimentava divisioni. Una vera donna Maria, sposa e madre, sorella e amica, con le mani intente a fare il bucato, ad impastare il pane, a rammendare i panni… ma nel cuore un amore grande per il suo Signore.
Lei, la benedetta, continua a benedire i suoi figli; a Lei chiediamo di benedirci tutti.
Vivere da benedetti e diffondere benedizioni. Non è forse possibile anche a noi?
 
Impegno
– Vivrò con un cuore rinnovato, da benedetto/a chiedendo a Dio di benedirmi e a mia volta benedirò e non maledirò, anche quando mi verrà da reagire male verso qualcuno.

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