LE PIAGHE CHE CI HANNO GUARITI

Una riproduzione ufficiale della Sacra Sindone di Torino sarà esposta in Santuario a Biancavilla fino al 10 aprile

  • Iniziativa dell’Associazione “Biancavilla Futura” in collaborazione con l’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina” e il Patrocinio del Comune di Biancavilla
  • Sabato 1° aprile alle 20 incontro con specialisti e studiosi del prezioso lino

 

In occasione delle imminenti celebrazioni pasquali, una riproduzione ufficiale della Sacra Sindone, proveniente dal Museo della Sindone di Torino, sarà esposta per la prima volta nella Basilica Santuario “S. Maria dell’Elemosina” di Biancavilla da sabato 1° aprile e fino al 10 aprile 2023.

L’iniziativa è promossa dall’Associazione “Biancavilla Futura”, in collaborazione con l’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina” e il Patrocinio del Comune di Biancavilla.

La Sindone è il lenzuolo di lino conservato nel Duomo di Torino, che secondo la tradizione più accreditata ha avvolto il corpo senza vita di Gesù nel sepolcro e sul quale, in maniera prodigiosa, sono rimaste impresse le piaghe dei maltrattamenti e delle torture del crocifisso, così come descritte dai racconti evangelici della passione di Gesù.

L’iniziativa consentirà di ammirare da vicino le piaghe del crocifisso, offrendo agli osservatori la crudezza e la verità delle violenze subite, contemplando insieme la pacata serenità che emana dal volto dell’uomo della Sindone.

La riproduzione della Sindone sarà esposta in Santuario sabato 1° aprile alle ore 20. Al termine della Messa vespertina, un CONVEGNO illustrerà le caratteristiche del telo sindonico, alla luce delle molte ricerche scientifiche condotte per comprenderne l’origine e l’autenticità.

In particolare, interverranno il prof. Bruno Barberis, docente di Fisica Matematica all’Università di Torino e il dott. Rosario Filippo Tomarchio, studioso della Sindone.

Indirizzi di saluti saranno presentati dal dott. Antonio Bonanno, Sindaco di Biancavilla, da don Agrippino Salerno, Prevosto di Biancavilla, da Samuele Franchina, Vicepresidente dell’Associazione “Biancavilla Futura” e da Carmelo Milazzo, Presidente dell’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina”.

L’incontro sarà moderato da Francesco Battiato, Segretario dell’Associazione “Biancavilla Futura”.

Nella mattinata di domenica 2 aprile il prof. Barberis sarà disponibile per guidare visitatori e fedeli ad accostarsi al telo sindonico.

MONS. RENNA VISITA A BIANCAVILLA IL PRIMO ORATORIO DELLA DIOCESI

“Finalmente un oratorio!” ha esclamato Mons. Luigi Renna, quando si è trovato davanti all’ingresso del Piccolo Seminario di Biancavilla, in occasione della visita alle Monache Clarisse del vicino monastero.
È stato il primo impatto con la città di Biancavilla.

“L’oratorio è la strada giusta per le nostre parrocchie e le nostre comunità” ha detto Mons. Renna nel salone dell’oratorio “Don Pino Puglisi” della Parrocchia-Chiesa madre “S. Maria dell’Elemosina” di Biancavilla, che è stato il primo oratorio visitato dal suo insediamento nella Diocesi di Catania.
Nei giorni scorsi l’Arcivescovo ha espresso il desiderio che ogni parrocchia abbia un oratorio, indicando in tal modo la sua visione pastorale e la sua attenzione al tema educativo dei più giovani.

Ad accoglierlo, nel Piccolo Seminario fondato da Padre Caselli, c’erano i piccoli frequentatori del centro giovanile, con i loro animatori, il coordinatore Giuseppe Sant’Elena e il Parroco, don Agrippino Salerno.

“Vi confesso una cosa – ha detto parlando ai ragazzi – anche io ho frequentato un oratorio e lo spazio più caro era il teatro, dove facevamo recite, musical e varie rappresentazioni”.
All’Arcivescovo i bambini hanno consegnato un cartellone con la scritta: BENVENUTO DON LUIGI!

Mons. Renna è giunto nel pomeriggio a Biancavilla per la celebrazione della Messa nella chiesa del Monastero, alla presenza del sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, della comunità delle Figlie di Maria Ausiliatrice e di una nutrita rappresentanza di fedeli.




Al termine della liturgia, l’Arcivescovo si è intrattenuto in conversazione con le sorelle povere di S. Chiara. Subito dopo, ha raggiunto il Piccolo Seminario per la visita fuoriprogramma all’oratorio Puglisi.

“Tornerò presto – ha detto – per incontrare tutta la comunità cittadina”.

MONS. LUIGI RENNA È IL NUOVO ARCIVESCOVO DI CATANIA

Accogliamo con gioia la notizia della nomina del nuovo Arcivescovo Metropolita di Catania da parte del Santo Padre Francesco


Accogliendo la rinuncia presentata da Mons. Salvatore Gristina, per raggiunti limiti di
età, Papa Francesco ha nominato Mons. Luigi Renna, nuovo Arcivescovo Metropolita di Catania.
Di Minervino Murge, il nuovo arcivescovo è nato a Corato (Ba) il 23 gennaio 1966. È stato ordinato presbitero il 7 settembre 1991 per il clero di Andria.
Proprio da Andria proveniva Mons. Felice Regano, che fu Vescovo di Catania dal 1839 al 1861.
Eletto alla sede vescovile di Cerignola – Ascoli Satriano il 1° ottobre 2015, Mons. Renna è stato ordinato vescovo il 2 gennaio 2016.
Dal 2021 è anche presidente della commissione CEI per i problemi sociali e del lavoro.
In questi anni si è distinto per il suo impegno nella promozione della legalità e nella lotta alla criminalità.




La comunità della Basilica Santuario di Biancavilla con il Prevosto Parroco e i fedeli dell’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina”, con animo grato al Signore, affidano nella preghiera alla Madre della Misericordia il nuovo Pastore della Chiesa di Catania e ringraziano Mons. Salvatore Gristina per il generoso impegno di questi anni a servizio della Chiesa etnea.

Preghiamo sin d’ora per il nuovo Arcivescovo LUIGI: a lui il Signore doni salute, sapienza e forza per il rinnovamento della Chiesa di Catania perché possa far echeggiare, come Maria, il canto della salvezza nel cuore di ogni uomo.
Ci suonano familiari alla nostra spiritualità ecclesiale e mariana le indicazioni che Mons. Renna ha dato all’inizio del Sinodo, voluto da Papa Francesco, indicando Maria come Madre ed immagine della Chiesa, icona del cammino sinodale: “Maria – ha affermato mons. Renna il 18 ottobre scorso – dopo l’annuncio dell’angelo, alzatasi, si mette in fretta in viaggio verso i monti di Giuda. La giovane madre di Nazareth si mette in piedi, nella postura di chi è risorto, perché raggiunto dalla Grazia di Cristo; si mette in cammino con la premura di chi non si lascia vincere dalla pigrizia e dalla paura dei disagi del viaggio; affronta non una strada facile ma montuosa”. Raggiungere Elisabetta, per Maria, significa farsi voce del cantico del “Magnificat”, “il canto della sinodalità – secondo mons. Renna – perché ci fa scoprire che il Signore è presente nelle promesse compiute nella Parola, nei Sacramenti, nella storia delle nostre città, nei poveri, nella nostalgia di casa del figliol prodigo”.




Benvenuto Eccellenza, la attendiamo con l’entusiasmo dei figli per camminare insieme sulle strade che lo Spirito Santo ci indicherà, con la docilità e la sollecitudine della Vergine Maria!

BIANCAVILLA CONSACRATA A MARIA

28 settembre 1948 – 2021 

In questo giorno, il 28 settembre del 1948, in prossimità del solenne rito dell’incoronazione (3 ottobre), il Consiglio Comunale di Biancavilla deliberava all’unanimità l’Atto di Consacrazione della Città al Cuore Immacolato della Madonna dell’Elemosina, Madre e Regina di Biancavilla. In tal modo l’organo politico di rappresentanza dell’intera comunità riconosceva nella Vergine dell’Elemosina la matrice e l’identità più profonda di Biancavilla.

Gli orrori della guerra avevano evidenziato distruzione e devastazione. La città, risparmiata per prodigio soprannaturale dai gravi drammi, voleva ripartire e voleva farlo a partire da ciò che aveva di più caro. Nel 1917 durante le apparizioni di Fatima, la Madonna aveva chiesto la consacrazione della Russia al suo cuore immacolato. La città di Biancavilla, con questo atto ufficiale, riconosceva di appartenere alla Madonna sin dalla sua nascita e a tale madre affidava il futuro carico di speranza e di attese.




Questo atto dimostra ancora di più che la Madonna dell’Elemosina appartiene a tutta la città di Biancavilla e ad ogni biancavillese, e a quanti decidono liberamente di porsi sotto il manto della sua misericordia. Negli anni abbiamo visto crescere la devozione alla Vergine di Biancavilla anche presso fedeli di comunità vicine e lontane.

Ella regna e dispensa le sue grazie per quanti la invocano quale madre d’amore. La Madonna dell’Elemosina ha scelto Biancavilla come sua dimora, ma il suo cuore abbraccia ogni uomo. Questa è la missione di ogni biancavillese: custodire la città e il luogo ove l’Icona splende per irraggiare il suo messaggio d’amore e di misericordia in tutto il mondo.

L’atto di consacrazione della città alla Madonna dell’Elemosina viene rinnovato annualmente nella solennità dell’ultima domenica di agosto da parte del primo cittadino di Biancavilla. È il momento in cui, ancora una volta, i figli tornano dalla Madre, riconoscenti per il passato e fiduciosi per il futuro.




LA COLLEGIATA SI RINNOVA

Mentre Papa Francesco indice per la Chiesa italiana un Sinodo, l’Arcivescovo di Catania riunisce in collegio i parroci e i sacerdoti che operano a Biancavilla.

Un’istituzione antica capace di rinnovarsi e di rivelarsi attuale anche per il nostro tempo. Mentre Papa Francesco invita la Chiesa italiana a lavorare sinodalmente, ovvero insieme, a partire dall’ascolto di ogni più piccola realtà, l’Arcivescovo di Catania Mons. Salvatore Gristina riunisce in collegio i parroci e i sacerdoti che operano a Biancavilla. Si rinnova in tal modo l’antica e insigne Collegiata di S. Maria dell’Elemosina, che fu eretta originariamente il 26 settembre 1746 con decreto dell’allora Vescovo Mons. Pietro Galletti e confermata con bolla di Papa Pio XI il 20 ottobre 1924.
Sotto la guida del Prevosto Parroco don Agrippino Salerno, sono canonici tutti i parroci e viceparroci della città: Giosuè Messina, Ambrogio Monforte, Francesco Rubino, Alfio Sarvà, Giovanni Zappalà e Salvatore Verzì.
A loro si aggiungono i due sacerdoti più anziani, Salvatore Nicoletti e Carmelo Tomasello.

Saranno in tutto 9 i membri del rinnovato Capitolo, a cui si aggiunge la nomina di “membro onorario” del Vescovo Mons. Giuseppe Sciacca, che è stata ufficializzata pochi giorni fa in occasione della presenza a Biancavilla del presule per le Celebrazioni in onore della Madonna dell’Elemosina.
Nel corso del 2021 sono venuti a mancare due storiche figure della Collegiata biancavillese: don Antonino Tomasello, che fu anche prevosto dal 2000 al 2007, e don Salvatore Novello.

Il segno esteriore di questa comune appartenenza al Capitolo collegiale è rappresentato dalla mozzetta, una piccola mantellina che copre le spalle e che per privilegio pontificio è di colore paonazzo (colore proprio della veste vescovile).
Sarà proprio l’Arcivescovo fi Catania stasera, nel corso della celebrazione del Compieta ad imporre ai sacerdoti la mozzetta, consegnando contestualmente al Prevosto la rinnovata ferula prepositurale. L’evento si colloca alla vigilia della solennità di Maria SS. Dell’Elemosina, titolare e patrona della storica Collegiata.




I canonici formano una comunità di sacerdoti con il vincolo della preghiera comune e della cura delle principali celebrazioni cittadine. In passato ai canonici spettavano anche compiti di governo pastorale e di amministrazione dei beni ecclesiastici e nelle chiese cattedrali avevano una funzione consultiva per il Vescovo.

Lo Statuto della Collegiata di Biancavilla, rivisto e rinnovato per l’occasione, sottolinea invece la necessità di un maggiore coordinamento e di una più stretta collaborazione tra i sacerdoti presenti a Biancavilla.
La Collegiata di Biancavilla è definita “Insigne” per i privilegi concessi dai vari Pontefici e Vescovi. Nel passato, tra i canonici si distinguevano alcuni ruoli peculiari: il Cantore, il Tesoriere o Economo, il Decano, ognuno con rispettive funzioni all’interno del Capitolo. A capo della Collegiata, con funzioni di coordinamento e guida in qualità di primus inter pares, vi è il Prevosto (dal latino Praepositus, colui che è posto per primo), che coincide con il parroco della Chiesa Madre, sede della Collegiata.

Dal 1746 ad oggi si sono succeduti 21 Prevosti. Il primo fu il canonico Giuseppe Rametta; a ricoprire la carica più a lungo fu mons. Giosuè Calaciura con ben 35 anni di prepositura; Antonino Scarvaglieri invece fu Prevosto per un anno soltanto (1793-1794). Il secondo Prevosto, Filippo Cocina, fu nominato Vescovo di Cefalù, ma morì a Palermo prima di essere consacrato. Nella sacrestia maggiore della Basilica di Biancavilla si possono ammirare i ritratti dei Prevosti.
All’interno della Basilica, come testimonianza dell’antica Collegiata vi è il coro ligneo collocato nel presbiterio ai lati dell’altare maggiore, che anticamente era il luogo proprio per la preghiera comune dei canonici.