Alfredo Calderoni, Sacerdote di Cristo!

In una Basilica Santuario gremita di fedeli, don Alfredo è stato ordinato Presbitero per la Società Salesiana e la Chiesa tutta. Suggestivo il rito di ordinazione. Numerosa in special modo la presenza giovanile. Tenero e commuovente l’omaggio finale alla Vergine dell’Elemosina, straordinariamente esposta all’altare maggiore. L’Arcivescovo Gristina: “Esulti la comunità di Biancavilla per questo suo figlio sacerdote!”. Don Alfredo, citando don Bosco: “Giovani, mi avete rubato il cuore!”

Nel pomeriggio di domenica 13 maggio, presso la Basilica Santuario di S. Maria dell’Elemosina in Biancavilla, il giovane diacono Alfredo Michele Calderoni, della congregazione salesiana di S. Giovanni Bosco, è stato ordinato Presbitero per l’imposizione delle mani e la preghiera di ordinazione dell’arcivescovo metropolita di Catania Mons. Salvatore Gristina.

La Messa di ordinazione, celebrata nella solennità liturgica dell’Ascensione del Signore e nel giorno della memoria dell’inizio delle apparizioni di “Nostra Signora” di Fatima, è stata vissuta alla presenza di tantissimi sacerdoti e fedeli provenienti da diverse realtà dell’Ispettorìa salesiana “S. Paolo” di Sicilia e Tunisia.

I gruppi più numerosi, oltre che da Biancavilla, sono giunti in pullman da Catania, Messina, Gela e Barcellona Pozzo di Gotto, riempiendo così la grande Basilica in ogni settore;  rilevante la presenza di giovani e ragazzi provenienti dai vari oratori e centri giovanili siciliani dove don Alfredo ha prestato il suo servizio negli scorsi anni di formazione.

Originario proprio di Biancavilla, don Alfredo, ha studiato allo Studio Teologico “S. Tommaso” di Messina, dopo che nell’anno 2010 aveva emesso i voti semplici, confermati poi nel 2016 con quelli perpetui. Lo scorso 7 ottobre, invece, era stato ordinato Diacono a Messina. “Ti auguriamo di essere un sacerdote con il cuore di Cristo, questa è la migliore pastorale vocazionale, soprattutto nei confronti dei giovani”, ha detto il Vescovo Gristina nell’omelia rivolgendosi al novello prete. E poi un invito: “Opera sempre mai condannando, ma assolvendo; trasmettendo la gioia contagiosa dell’amore di Cristo”.   

Particolarmente intenso il momento centrale del rito di ordinazione quando il Vescovo e tutti i sacerdoti presenti hanno posato le mani sopra la testa dell’ordinando. Il rito è proseguito con la consegna al nuovo presbitero della casula e della stola, l’unzione delle mani con il crisma (l’olio santo benedetto il giovedì santo) e l’abbraccio con tutti i sacerdoti, segno dell’accoglienza definitiva del nuovo prete nel presbiterio ecclesiale.

Prima della conclusione della liturgia, il novello presbitero ha voluto ringraziare quanti con la preghiera hanno voluto accompagnarlo fino al raggiungimento della tappa del presbiterato e quanti hanno anche materialmente contribuito alla buona riuscita della complessa celebrazione. 

Dopo i ringraziamenti formali, l’ordinato ha voluto venerare e omaggiare con un bouquet di rose bianche la Sacra Icona della Madonna dell’Elemosina, straordinariamente esposta all’altare maggiore, come nelle celebrazioni solenni in suo onore e nei maggiori eventi di “Chiesa”.

L’intera celebrazione è stata trasmessa in diretta streaming a cura dell’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina” sul sito internet www.santamariaelemosina.it. Associazione e redazione “SME” colgono l’occasione per formulare a don Alfredo i migliori auguri per un ministero sacerdotale vissuto nell’intimità con Cristo “pastore e maestro”, nell’amore ai fratelli “vera carne di Cristo” e sotto l’amorevole protezione della Vergine Madre di Misericordia e Aiuto dei Cristiani.

Giosuè Messina e Gabriele Serafica, presto Diaconi della Chiesa catanese.

Saranno ordinati Diaconi i seminaristi Giosuè Messina, biancavillese (della parrocchia “S. Maria dell’Elemosina”) e Gabriele Serafica, nicolosita (della parrocchia “Spirito Santo”), entrambi appartenenti all’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina” di Biancavilla. A darne l’annuncio ufficiale oggi è l’arcidiocesi di Catania. Giosuè e Gabriele, assieme ad altri cinque compagni di corso, saranno ordinati giovedì 17 maggio p.v. – ore 18.00 presso la Basilica Cattedrale di Catania dall’Arcivescovo Metropolita Mons. Salvatore Gristina.

Il diaconato, lo ricordiamo, è il primo grado del sacramento dell’Ordine; gli altri due sono il presbiterato e l’episcopato. Il ministero del diacono è sintetizzato dal Concilio Vaticano II con la triade “diaconía della liturgia, della predicazione e della carità”, con cui serve “il popolo di Dio, in comunione col vescovo e con il suo presbiterio”. Pertanto, il diacono,  può “amministrare il battesimo, conservare e distribuire l’Eucaristia, assistere e benedire il matrimonio in nome della Chiesa, portare il viatico ai moribondi, leggere la Sacra Scrittura ai fedeli, istruire ed esortare il popolo, presiedere al culto e alla preghiera dei fedeli. Ai prossimi diaconi vanno gli auguri dei  fedeli dell’Associazione Mariana per un fecondo apostolato, ricco di abbondanti frutti spirituali sotto lo sguardo amorevole della Madre di Misericordia.

 

Posa della prima pietra per la chiesa del SS. Salvatore

La Comunità parrocchiale del SS. Salvatore in Biancavilla pone le fondamenta per la costruzione della sua chiesa-edificio. L’arcivescovo Salvatore Gristina: “Dio rimane fedele al Suo Popolo e pone la Sua tenda in mezzo ad esso”. Il Parroco Don Salvatore Verzì: “Ha fatto tutto Lei, Maria”.

La Comunità parrocchiale del SS. Salvatore in Biancavilla, gioisce oggi, sabato 28 aprile 2018 per la posa della prima pietra per l’edificazione dell’edificio di culto. L’arcivescovo mons. Salvatore Gristina, che ha presieduto il rito di benedizione dell’area dove sorgerà la chiesa, ha ricordato come Dio ancora una volta pone la “Sua tenda” in mezzo al Suo Popolo, e ha auspicato che con la costruzione dell’edificio sacro, la comunità che in esso si radunerà, diventi sempre più luogo spirituale  privilegiato per ascoltare la Parola di Dio, celebrare i Sacramenti della fede e “lenire le lacrime”, venendo così incontro ai bisogni dei fratelli.

Al sacro rito hanno partecipato le varie componenti ecclesiali della parrocchia, il presbiterio cittadino, con l’anziano P. Placido Brancato, iniziatore della realtà parrocchiale; e il Sindaco di Biancavilla, che con la sua Amministrazione ha sostenuto parte del finanziamento economico elargito in gran parte dalla Conferenza Epicopale Italiana.

Alla conclusione della cerimonia, il parroco don Salvatore Verzì, intervistato dalla redazione del Sito SME-Madre di Misericordia, ha rivelato come la Vergine Santissima, Madre di Misericordia e Stella del mattino, abbia amorevolmente intercesso presso il Suo Figlio, affinchè il Popolo di “Spartiviale”, avesse la “casa della Chiesa”, per cantare come Maria il proprio “Magnificat” al Signore.

Ai diversi fedeli dell’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina”, residenti in quel territorio benedetto da Dio e da Maria, e al parroco don Salvatore Verzì, e a tutto il Popolo Santo di Dio, vanno gli auguri del Consiglio direttivo SME.

Alfredo Calderoni, Sacerdote

Sarà ordinato presbitero, domenica 13 maggio prossimo il biancavillese Alfredo Michele Calderoni, della società salesiana di San Giovanni Bosco. Il luogo prescelto dallo stesso candidato è la Basilica Santuario di S. Maria dell’Elemosina in Biancavilla, sua parrocchia d’origine. Una tappa importante quella che vivrà don Alfredo  che arriva come dono di Dio alla Sua Chiesa dopo un lungo e intenso periodo di formazione presso diverse case salesiane di Sicilia e di preparazione umana, teologica e spirituale all’Istituto Teologico “San Tommaso” di Messina. Ad imporre le mani sul capo dell’ordinando e a pronunciare la preghiera liturgica di ordinazione, sarà l’arcivescovo-ordinario del luogo Monsignor Salvatore Gristina. Al termine dei sacri riti, il neopresbitero, omaggerà la Vergine Santissima dell’Elemosina con un bouquet di rose bianche. “Professo” infatti nella congregazione salesiana nel 2010, nel 2016 don Alfredo, emise i voti “perpetui”. Il 7 ottobre scorso, invece, a Messina fu ordinato Diacono.

La Madonna dell’Elemosina pellegrina a Catania

Ancora una volta la Madonna dell’Elemosina visita le varie comunità ecclesiali di Sicilia. Domenica 8 aprile p.v., infatti, l’Icona della Madre di Dio sarà recata presso il Santuario diocesano catanese della SS.ma Annunziata al Carmine – piazza Carlo Alberto, per rimanervi fino alla sera del giorno successivo (9 aprile). Una delegazione di devoti e cittadini biancavillesi accompagnerà la Sacra Immagine secondo il programma predisposto.

“A te, Maria, figlia di Abramo e Madre della Misericordia, salga il nostro grazie”

Conclusione del corso di esercizi spirituali per i giovani della Comunità Ecclesiale di Biancavilla, questa sera presso la chiesa del monastero “S. Chiara”. Presente all’evento l’Icona della Madonna dell’Elemosina. Nella sua omelia, P. Nino La Manna, ha ricordato che la lettura dell’Antico Testamento mette in guardia dalla tentazione di cercare il vitello d’oro, la divinità visibile e palpabile fatta su misura per dell’uomo. La lettura del Vangelo secondo Giovanni invita invece ogni creatura umana a credere in Gesù Cristo, fondamento della vera fede. E Maria, Madre di Misericodia, come il suo Dio, ha occhi e cuore di madre che si allargano all’umanità universale.

di Don Antonino La Manna*

“Scambiarono la loro gloria con la figura di un toro che mangia erba… Dimenticarono Dio che li aveva salvati, che aveva operato in Egitto cose grandi… ed egli li avrebbe sterminati se Mosè, il suo eletto, non si fosse posto sulla breccia davanti a lui per impedire alla sua collera di distruggerli…” (Sal 105).

Così ci fa pregare la Chiesa oggi nel salmo responsoriale. Ci ritroviamo, rispetto a quello che abbiamo letto finora su Giona, nella situazione esattamente inversa: se lì era Dio che cercava di far ragionare Giona, quasi intercedendo per Ninive, qui è Mosè che cerca di far ragionare Dio, intercedendo per Israele, ricordandogli la Sua identità di salvatore dall’Egitto e di amico di Abramo. E il Signore si lascia convincere… al contrario di Giona. L’effetto è lo stesso che per Ninive: Il Signore si pentì del male che aveva minacciato di fare  al suo popolo.

E Dio potrebbe avere delle buone ragioni da addurre: il popolo, non ignorante come Ninive, perché ha visto aprirsi il mare e lo ha visto ricadere sui suoi nemici, stanco di attendere i tempi di Dio, di quello vero, ha sfogliato il catalogo degli dei, sempre ben fornito, e si è scelto il dio che gli piace (in questo addirittura aiutato dal proprio sacerdote) osando addirittura attribuirgli l’identità del vero Dio: Ecco il tuo Dio, Israele, colui che ti ha fatto uscire dalla terra d’Egitto. Ecco questo si che è un dio che ci piace, finalmente…

Un dio che piace, che si può trasportare dove vogliamo, piuttosto che lasciare che sia Lui a condurre noi per vie che non gradiamo e in tempi che non conosciamo…

Ma il Dio di Israele, misterioso, imprevedibile, continua imperterrito a voler salvare questo popolo (e tutti i popoli) con mezzi che di solito non gradiamo, come l’Ultimo e Definitivo: Gesù Cristo. “Non credete a colui che egli ha mandato” è l’amara constatazione di Gesù nel Vangelo di oggi. Siamo al c. 5, che ci ha raccontato alcuni giorni fa la guarigione misericordiosa del paralitico alla piscina di Betzatà, in giorno di sabato, fatto per cui Gesù viene contestato. Non si può operare la misericordia in giorno di sabato…

Eppure Gesù si ostina a ricordarci che quello che compie non solo non è una trasgressione alla legge di Dio, ma piuttosto un compiersi delle sue opere. Ci rivela infine il segreto motivo (che non osiamo ammettere neanche a noi stessi) per cui ci irrita il suo modo di fare: Non avete in voi l’amore di Dio. La sua parola autorevole ci svela a noi stessi: siamo lontani miglia dalla prospettiva di misericordia del Padre, ecco perché non lo riconosciamo nelle sue opere. Una misericordia che risana, ben inteso, che non lascia l’uomo nell’idolatria della propria volontà, ma lo guarisce nel profondo del suo io (va e non peccare più), come ha fatto con noi due giorni fa, e gli fa condividere il suo arduo, sofferto, ma glorioso cammino di amore…

Ma c’è una di noi, non famosa come Abramo e Mosè, ma che riassume perfettamente in sé il loro amore per Dio e la loro intercessione, che già all’inizio della missione di Gesù, lo accosta e gli dice semplicemente: Non hanno vino… non hanno in loro il vino dell’amore di Dio. Non un’accusa, ma una constatazione dolorosa e trepidante di attesa. Non è un’eroina da antichi libri biblici, non ha la spada come Giuditta, né è una nota profetessa come Debora… è un’anonima massaia, che fa la spola tra la cucina e la sala da pranzo, ma che, come il suo Dio, ha occhi e cuore di madre che si allargano all’umanità universale e chiede al Figlio di dare loro il vino… quel vino che fra un po’ ci sarà offerto per la remissione dei peccati e che Lei, tenero sguardo materno su Israele e Ninive, entrambe amate da Dio, sta, ora come allora, chiedendo per noi… a te, Maria, figlia di Abramo e Madre della misericordia fatta carne nel tuo e nostro Gesù, salga il nostro grazie… e attraverso il tuo cuore, alla Trinità. Amen.

*Biblista, parroco in San Pietro, Adrano.