In vista della giornata mondiale del malato, pubblichiamo alcuni passaggi del libro “Il dono più grande”: una splendida meditazione sul senso della vita, dell’amore e del dolore.

di Carmelo Mazzaglia

Non è facile trovare un senso alla propria esistenza quando si vive nella mia condizione, specialmente quando si pensa di essere soli: io ho scoperto di non esserlo e quando ho compreso che accanto a me c’era Dio, tutto ha acquistato significato.

Lentamente è maturato in me il bisogno di condividere con gli altri questa mia esperienza di fede per dare una speranza a chi crede di non avere più nulla per cui valga la pena di vivere e per raccontare a chi ha voglia di ascoltarmi come la disabilità non rappresenti la fine di una vita ma solo una modalità diversa di vivere, altrettanto ricca e completa.

In questo libro affronto tre argomenti di grande importanza: l’amore che ci circonda in ogni istante e non ci abbandona mai, quello di Dio e degli uomini; la vita, dono di Dio, grazie alla quale possiamo sperimentare la forza di questo amore; la salute e la malattia che non rappresentano solo due stati di essere del corpo ma soprattutto due condizioni dell’anima che determinano il nostro modo di vivere.

Nell’ultima parte mi rivolgo ai disabili come me e a chi sta loro intorno per raccontare come ho vissuto e sto vivendo la mia battaglia contro la malattia, affinché i primi comprendano che la loro vita può essere piena come quella degli altri e che anche loro possono dare tanto e perché  gli altri imparino  che la diversità non è qualcosa di cui avere paura ma una fonte inesauribile di scoperte e di ricchezza.

La malattia certamente ti cambia la vita, ma la direzione che vuoi dare ad essa, dipende da te! Accettare la sofferenza come un dono di Dio e cercare attraverso la sua parola di volgere in bene tutto il dolore, ha riempito la mia vita di significato e mi è servito a comprendere che si può essere utili agli altri anche quando si è nella mia condizione.

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