di Alessandro Scaccianoce
 
Alla festa di San Giuseppe è opportunamente legata la festa dei Papà. San Giuseppe, infatti, è un vero modello di Papà. Non si tratta di fare vuota retorica o facile sentimentalismo. In San Giuseppe abbiamo la possibilità di guardare ad una figura affascinante, luminosa, forte e mansueta al tempo stesso. Un uomo, un lavoratore, un padre.
 
Si dice che oggi sia facile essere genitori. Piuttosto, se ci si rifiuta di essere genitori è perché si ha paura di diventari padri. Assai più difficile, infatti, è diventare Papà. San Giuseppe non fu genitore, ma può essere di sicuro considerato un Padre esemplare. Per tutti i tempi.
 
La psicologia insegna che al Padre spetta il compito di introdurre i figli alla realtà, mentre la mamma protegge e rassicura. Educare, quindi, non significa imporre le proprie idee, o la propria personalità, nè tirar su dei propri “cloni”. E’ accettare la personalità del figlio e rispettarne la diversità, senza abdicare alle proprie convinzioni e ai propri valori. Accettare un figlio come Gesù non deve essere stato semplice per San Giuseppe. Quanto diverso deve essere stato Gesù da Giuseppe! Dovette essere ben chiaro al Santo falegname che questo Figlio era davvero fuori dal comune. Eppure Dio ha scelto di incarnarsi in una famiglia comune e di avere un padre e una madre a cui “stava sottomesso”. Pertanto, deve esserci qualcosa di sublime e di divino in questa via della famiglia…
 
San Giuseppe esercita la sua paternità in modo esemplare, sacrificandosi per l’incolumità del figlio (la fuga in Egitto); ne rispetta la vocazione, anche quando non la comprende (il ritrovamento al Tempio di Gesù dodicenne tra i dottori). Pensiamo a quale intimità deve esserci stata tra Gesù e Giuseppe nella bottega di famiglia. Diversità, ma anche complementarietà e ricchezza. Gesù non può non aver pensato a lui quando raccontava la parabola del Padre misercordioso. Quel padre che lascia libero, anche di sbagliare, ma aspetta il ritorno del figlio.
 
Quanto lontano deve esser stato San Giuseppe da certi padri assenti e distanti dalla vita interiore dei figli, troppo concentrati sul lavoro o sulla carriera per badare alle cose dei loro piccoli, per prenderli sul serio!
 
Giuseppe è la figura, anzi il modello, del padre esemplare, non di quello che usa il proprio potere in maniera autoritaria, ma è colui che suscita la libertà del figlio, rispettandone la sua identità e diversità: una vera e propria icona di affidabilità e sicurezza per qualsiasi figlio e moglie. Mentre Maria custodiva  Gesù, con le sue premure di madre, Giuseppe lo preparava ad affrontare il mondo, trasmettendogli il suo bagaglio di esperienza tecnica ed umana. Osservando il “giusto” Giuseppe accanto alla Vergine Madre, Gesù deve aver fatto la prima esperienza delle beatitudini.
 
In una società che non tollera padri, limiti e regole, celebrare la festa di san Giuseppe è un segno di grande speranza. Quando per allevare i figli si crede di poter fare a meno di una famiglia “tradizionale”, quando vanno bene anche “due mamme o due papà”, quando tra mamma e papà non c’è alcuna differenza, guardare a San Giuseppe può essere un’occasione per ritrovare quella figura di padre amorevole e forte di cui tutti abbiamo nostalgia. Perché, in fondo, è la nostalgia di Dio.
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