Vissuto ieri a Tindari e Patti il consueto pellegrinaggio dell’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina” 2017.
Redazione SME
Devozione, cultura e fraternità. Questi sono stati i tre elementi che hanno caratterizzato la giornata di pellegrinaggio associativo vissuto ieri, domenica 14 maggio a Tindari e Patti. I fedeli associati hanno lasciato Biancavilla alle ore 7,45 e si sono messi in viaggio con la celebrazione liturgica delle Lodi mattutine.
Arrivati nella “cittadella mariana” si sono subito recati al Santuario della famosa Madonna nera per la devozione personale e la partecipazione alla S. Messa domenicale che hanno animato, coadiuvando le Suore del posto. Prima della liturgia, in Sacrestia, un gruppetto di fedeli ha avuto il piacere di incontrare il nuovo vescovo della diocesi di Patti, l’acese monsignor Guglielmo Giombanco al quale è stata donata una riproduzione dell’Icona della Madonna dell’Elemosina venerata a Biancavilla. Dopo l’Eucarestia, il gruppo di pellegrini, ha avuto la gioia di vedere arrivare in Santuario i numerosi pellegrini Srilanckesi, residenti in Sicilia, giunti coi loro variopinti vestiti, cantando e inneggiando alla Vergine Madre. Fatta ora di pranzo, il gruppo è stato accolto in un salone del Santuario, messo a disposizione dalle Suore “Speranzine”. Durante il pranzo, vissuti momenti di allegria e di sana giovialità.
Alle ore 15,00 i “Pellegrini SME”, si sono trasferiti nell’adiacente “Santuario antico” che ospitò per primo il simulacro della “Nigra sum sed formosa”, e hanno pregato davanti all’immagine della Madonna e ammirato lo splendido paesaggio che si apre sul Tirreno con vista sulle isole Eolie.
Riprendendo il cammino, nel pomeriggio, si sono trasferiti a Patti, antica cittadina, sede vescovile. Il gruppo è stato raggiunto da due giovani guide, Santino e Nicola che hanno condotto i pellegrini fin su la parte alta del borgo pattese. Visitata così la chiesa cinquecentesca di Sant’Ippolito, quella barocca degli Agonizzanti, quella rurale di Santa Febronia, con annessa grotta-casa natale della santa patrona e concittadina di Patti. La visita è culminata presso la Basilica Cattedrale, dedicata all’apostolo San Bartolomeo che conserva due ricchi e pregiati altari marmorei dedicati al SS. Sacramento e a Santa Febronia. In questo luogo, i fedeli sono stati ricevuti dall’arciprete-parroco don Enzo Smiriglio che ha anche permesso che si suonasse il settecentesco delizioso organo a canne. Dopo la Basilica, visitato inoltre il sottostante edificio normanno che ospita il museo dei reperti del Duomo medievale.
Ridiscesi nella città bassa, nella piazza Marconi, si è avuta la possibilità di gustare un buon gelato. Il viaggio di ritorno ha ricondotto i pellegrini a Biancavilla intorno alle 21,30, ritemprati nel corpo e nello spirito per aver trascorso un’intensa giornata di devozione mariana, di arricchimento culturale e di crescita nell’amicizia e nella fraternità. La recita del Santo Rosario e i canti mariani hanno fatto ancora una volta elevare gli animi alla Madre Celeste che ha partecipato in modo eccelso e più di ogni altra creatura ai Misteri della Redenzione del Cristo suo Figlio e Signore del genere umano.