Erano le 2.34 del 6 ottobre 2018 quando una forte scossa di terremoto (di magnitudo 4.8 ML) scosse la città di Biancavilla.
In ricordo di quell’evento che ha fatto tremare la città e i cuori, alle due e mezza di stamattina il Prevosto don Agrippino Salerno ha celebrato una Santa Messa nella chiesa del Rosario in ringraziamento ai Santi Patroni per la protezione sperimentata in quella occasione.


“Il terremoto oltre la terra ha scosso i nostri cuori, facendoci capire ciò che veramente è essenziale: la vita. E grazie a Dio nessuna vita è stata attaccata dal terremoto. Solo case, scuole, chiese. Ma le strutture si ricostruiscono, col tempo. Le vite umane no” ha detto il Prevosto nella sua omelia.


Don Pino ha fatto riferimento anche alle difficoltà logistiche che hanno caratterizzato la comunità cittadina in questo anno, come i doppi turni per i ragazzi delle scuole, qualche volta mettendo a dura prova la tenuta sociale:
“Iniziamo adesso un tempo nuovo, dopo la ricostruzione di case, scuole e chiese. Ma i nostri cuori sono restaurati? Questa è la domanda che dobbiamo porci. Restauriamo, fratelli, la nostra vita sull’esempio di Maria, Madre dell’Elemosina, e dei santi Placido e Zenone”.


Molti fedeli hanno affollato la chiesa del Rosario: segno che il terremoto ha lasciato un ricordo molto forte nella memoria di tanti.


La Celebrazione ha ricordato anche il momento di preghiera vissuto il 6 ottobre 2018 al campo sportivo con i tre Santi Patroni, quando la comunità si è ritrovata veramente unita in una preghiera densa di paura e preoccupazione per il futuro: “Il terremoto – ha detto don Pino – ci ha fatto sperimentare la nostra fragilità e precarietà. Abbiamo bisogno dell’aiuto del Signore nella nostra vita, anche se spesso ci illudiamo di poterne fare a meno”.

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