“… e beata Colei che ha creduto” (Lc 1,45)

L’omaggio eucaristico dei Soci dell’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina e l’ “Ora Santa”

Redazione SME

Vissuto in un clima di raccoglimento e devozione l’omaggio delle aggregazioni ecclesiali facenti capo alla Parrocchia matrice di Biancavilla nel contesto delle Sacre Quarantore. Dopo il Canto del Compieta i fedeli congregati hanno formato una processione che attraversando la navata principale della Basilica Santuario è giunta sino ai piedi dell’altare dove era solennemente esposto il SS. Sacramento. Dopo questo momento, i membri dell’Associazione mariana hanno pregato presso la Cappella di S. Placido dove nel frattempo il SS. Sacramento è stato esposto per essere adorato fino a tarda sera. In Cappella è stata vissuta un “Ora Santa” con meditazioni della Parola di Dio e coi canti della tradizione eucaristica popolare. Di seguito pubblichiamo un brano tratto dall’Esortazione Apostolica Post-Sinodale “Sacramentum Caritatis” del Santo Padre Benedetto XVI

L’Eucaristia e la Vergine Maria

“Dalla relazione tra l’Eucaristia e i singoli Sacramenti, e dal significato escatologico dei santi Misteri emerge nel suo insieme il profilo dell’esistenza cristiana, chiamata ad essere in ogni istante culto spirituale, offerta di se stessa gradita a Dio. E se è vero che noi tutti siamo ancora in cammino verso il pieno compimento della nostra speranza, questo non toglie che si possa già ora con gratitudine riconoscere che quanto Dio ci ha donato trova perfetta realizzazione nella Vergine Maria, Madre di Dio e Madre nostra: la sua Assunzione al cielo in corpo ed anima è per noi segno di sicura speranza, in quanto indica a noi, pellegrini nel tempo, quella meta escatologica che il sacramento dell’Eucaristia ci fa fin d’ora pregustare.
In Maria Santissima vediamo perfettamente attuata anche la modalità sacramentale con cui Dio raggiunge e coinvolge nella sua iniziativa salvifica la creatura umana. Dall’Annunciazione alla Pentecoste, Maria di Nazareth appare come la persona la cui libertà è totalmente disponibile alla volontà di Dio. La sua Immacolata Concezione si rivela propriamente nella docilità incondizionata alla Parola divina. La fede obbediente è la forma che la sua vita assume in ogni istante di fronte all’azione di Dio. Vergine in ascolto, ella vive in piena sintonia con la volontà divina; serba nel suo cuore le parole che le vengono da Dio e, componendole come in un mosaico, impara a comprenderle più a fondo (cfr Lc 2,19.51); Maria è la grande Credente che, piena di fiducia, si mette nelle mani di Dio, abbandonandosi alla sua volontà.(102) Tale mistero si intensifica fino ad arrivare al pieno coinvolgimento nella missione redentrice di Gesù. Come ha affermato il Concilio Vaticano II, « la beata Vergine avanzò nella pellegrinazione della fede e serbò fedelmente la sua unione col Figlio sino alla croce, dove, non senza un disegno divino, se ne stette (cfr Gv 19,25) soffrendo profondamente col suo Unigenito e associandosi con animo materno al sacrificio di Lui, amorosamente consenziente all’immolazione della vittima da lei generata; e finalmente, dallo stesso Gesù morente in croce fu data quale madre al discepolo con queste parole: Donna, ecco tuo figlio ».(103) Dall’Annunciazione fino alla Croce, Maria è colei che accoglie la Parola fattasi carne in lei e giunta fino ad ammutolire nel silenzio della morte. È lei, infine, che riceve nelle sue braccia il corpo donato, ormai esanime, di Colui che davvero ha amato i suoi « sino alla fine » (Gv 13,1).
Per questo, ogni volta che nella Liturgia eucaristica ci accostiamo al Corpo e al Sangue di Cristo, ci rivolgiamo anche a Lei che, aderendovi pienamente, ha accolto per tutta la Chiesa il sacrificio di Cristo. Giustamente i Padri sinodali hanno affermato che « Maria inaugura la partecipazione della Chiesa al sacrificio del Redentore ».(104) Ella è l’Immacolata che accoglie incondizionatamente il dono di Dio e, in tal modo, viene associata all’opera della salvezza. Maria di Nazareth, icona della Chiesa nascente, è il modello di come ciascuno di noi è chiamato ad accogliere il dono che Gesù fa di se stesso nell’Eucaristia”.

Quarantore in Santuario: oggi l'omaggio delle Aggregazioni

Oggi e domani gli ultimi giorni delle Sacre Quarantore in Santuario.

Redazione SME

Dopo i momenti di preghiera che hanno riguardato i giovani e le famiglie, stasera avrà luogo l’omaggio al Santissimo Sacramento delle aggregazioni ecclesiali, nella giornata dedicata alla preghiera per l’educazione alla fede. A seguire, alle 20, Veglia di preghiera animata dall’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina” con meditazioni sul tema “…e betata Colei che ha creduto!”.

 Il programma delle giornate eucaristiche è disponibile al seguente link: http://www.basilicacollegiatabiancavilla.it/files/Alessandro/pdf/programma%20sacre%20quarantore%202012.pdf

Uno studio rivela: il divorzio fa male ai figli

di Padre John Flynn, LC

Negli Stati Uniti ogni anno oltre un milione di bambini sono vittime innocenti del divorzio dei loro genitori. Il divorzio fa male ai genitori, ma sono soprattutto i bambini a soffrirne di più, come rivelato da ricerche recenti.

I risultati sono contenuti in uno studio “The Effects of Divorce on Children”, di Patrick F. Fagan e Aaron Churchill, pubblicato a gennaio dal Marriage and Religion Research Institute.

Come c’era da aspettarsi, il divorzio influisce negativamente sulla capacità dei genitori di relazionarsi con i propri figli.

Uno studio ha scoperto che lo stress causato dal divorzio danneggia il rapporto madre-figli nel 40% delle madri divorziate. Questa carenza è più marcata quando i figli sono al liceo e all’università.

In termini pratici, questo significa che dopo il divorzio, i bambini ricevono meno sostegno emotivo, assistenza finanziaria ed aiuto dai loro genitori. C’è anche una diminuzione dello stimolo accademico, dell’orgoglio, dell’affetto e dell’incoraggiamento alla maturità sociale. Meno giocattoli e più punizioni corporali è un’altra conseguenza per i bambini di genitori divorziati.

Lo studio rivela che la maggioranza – circa il 90% – dei bambini rimane con la madre dopo il divorzio. Diventa quindi difficile per il padre mantenere legami stretti con i figli.

Un altro aspetto analizzato dallo studio di Fagan e Churchill è l’effetto del divorzio sulla pratica religiosa dei bambini. “Dopo il divorzio – così emerge dalla ricerca – sono più propensi a smettere di praticare la loro fede”. Una diminuzione della pratica religiosa impedisce ai bambini di conoscere e interiorizzare gli effetti benefici dell’insegnamento religioso e cioè: la stabilità matrimoniale, l’educazione, la capacità di  produrre reddito, la salute fisica e mentale.

Una parte dello studio ha esaminato come influisce il divorzio sulle attività educative. A livello della scuola elementare, per esempio, si registra un calo immediato del rendimento scolastico. A livello della scuola secondaria, i figli di famiglie solide hanno risultati significativamente migliori rispetto ai loro coetanei di genitori divorziati. All’età di 13 anni ad esempio c’è in media una differenza di mezzo anno nella capacità di leggere tra i figli di genitori divorziati rispetto a quelli di famiglie stabili.

Da un’altra ricerca contemplata nello studio emerge che i figli di coppie divorziate hanno il 26% di probabilità in più di abbandonare la scuola secondaria rispetto ai bambini cresciuti in famiglie stabili. Anche se un genitore divorziato si risposa, questo fatto non riduce l’impatto negativo del divorzio iniziale sui risultati scolastici dei bambini.

L’impatto negativo del divorzio si estende fino all’università. Fagan e Churchill riportano uno studio secondo il quale solo il 33% degli studenti provenienti da famiglie divorziate prendono la laurea, rispetto al 40% dei loro coetanei provenienti da famiglie stabili.

Secondo gli autori dello Studio, il divorzio ha un costo economico non solo per le famiglie, ma anche per il governo e per la società. Le statistiche mostrano che i figli di famiglie divorziate sono molto più propensi ad essere coinvolti in comportamenti delinquenziali, in risse, rapine e nel’abuso di sostanze alcoliche e/o droghe.

Inoltre “Il divorzio scombussola la stabilità psicologica di molti bambini”. Nello studio in questione si riporta una ricerca condotta su studenti della settima e dell’ottava classe, secondo la quale il divorzio dei genitori era il terzo evento più stressante in un elenco di 125 eventi. Solo la morte di un genitore o di un parente stretto è più stressante del divorzio.

C’è da aggiungere che l’impatto psicologico non è passeggero. Persino da adulti, chi ha sofferto il divorzio da bambino, sperimenta un numero maggiore di problemi emotivi e psicologici rispetto a chi proviene da una famiglia stabile.

Per Fagan e Churchill. “Il divorzio genera effetti che indeboliscono i bambini e tutte le cinque principali istituzioni della società, cioè la famiglia, la chiesa, la scuola, il mercato, e il governo stesso”.

Con l’alto numero di divorzi che si stanno verificando le conseguenze debilitanti continueranno a manifestarsi negli anni a venire. Non è un pensiero confortante, considerando anche la tendenza culturale che critica la famiglia naturale e cerca di  ridefinire il matrimonio. 

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