IL CICLO DELLE LITANIE DELLA VERGINE

Una “lode cosmica” che celebra le meraviglie di Dio nella creazione trasfigurata dalla grazia.

Inaugurato il nuovo grande ciclo pittorico delle “litanie lauretane”, realizzato per la Basilica Santuario “S. Maria dell’Elemosina” di Biancavilla dall’artista adranita Vincenzo Valastro.

26 grandi pannelli collocati negli “intradossi” delle arcate dell’edificio illustrano i principali titoli mariani della tradizione religiosa, compendiati nelle litanie lauretane.




Le composizioni, realizzate a tempera su tavola, contengono al centro un medaglione che raffigura il simbolo mariano di riferimento, sormontato da angeli-bambini (per un totale di 52 figure) i quali sorreggono ulteriori elementi collegati al significato dell’invocazione litanica, avvolti in sinuosi drappeggi e morbide nuvole.

In alto la composizione si sviluppa con elementi arborei, tipici del paesaggio mediterraneo (fichi, ulivi, viti, palme, querce…), intrecciati a vari motivi floreali, mentre in basso, nei pannelli più grandi (dove non sono presenti le stazioni della via Crucis), è raffigurato un animale che personifica una particolare virtù umana (come la fedeltà, l’obbedienza, la mansuetudine, la mitezza, la purezza, l’umiltà), appoggiato su una ideale mensola sorretta da una testa d’angelo.




Il ciclo pittorico è stato voluto dal Prevosto don Agrippino Salerno con alcuni giovani suoi collaboratori, nel contesto di restauro dell’edificio sacro dopo i danni per il terremoto dell’ottobre 2018.

È una “lode cosmica” quella che si sviluppa nell’insieme delle raffigurazioni, un tripudio di flora e di fauna, con una ricca simbologia allegorica mariana e un armonioso incastro di suppellettili sacri (calice, croci, ostensorio, corona del rosario, ecc.) e di altri oggetti materiali (bussola, ampolle, bilancia, spada…) che rinviano ad un senso più profondo.




Nell’insieme emerge un universo trasfigurato e armonico, un regno pacifico e luminoso che supera la conflittualità violenta a cui spesso siamo abituati (il leone dimora con l’agnello, il serpente con i colombi) e abolisce anche la stessa distinzione tra sacro e profano, perché tutto esprime l’unica sapienza che governa il mondo e anche gli strumenti dell’uomo vengono assunti a simboli di più grandi significati universali, trasfigurati nel Regno di Dio.

Vincenzo Valastro è un noto artista, originario di Adrano, che per la Basilica di Biancavilla ha già effettuato il decoro interno di alcuni portali. Circa 10 anni fa ha realizzato anche la scultura del Cristo Crocifisso che viene portata in processione il venerdì santo dalla confraternita dell’Idria.

Il M° Valastro è stato coadiuvato nella progettazione dal M° Giuseppe Santangelo in collaborazione con Giuseppe Marchese. Suo collaboratore è stato anche Giuseppe Coco di Adrano.

Il ciclo pittorico, che inaugura anche le celebrazioni annuali in onore della Madonna dell’Elemosina, è stato pensato come allestimento decorativo da esporre per le principali feste. I colori dominanti delle composizioni richiamano i nuovi colori (rosa e azzurro) delle pareti della Basilica che sono emersi nell’ambito dei lavori di rifacimento della pittura nel 2018-19, e nell’insieme offrono grande ricchezza decorativa, densa di significati spirituali e sacrali. Non ultimo, il ciclo pittorico è anche un invito alla contemplazione ammirata e rispettosa della creazione, un tema particolarmente caro al Santo Padre Francesco e che in questi giorni è particolarmente di attualità, a causa dei gravi incendi che hanno devastato ampie parti del patrimonio naturale della nostra terra.

La realizzazione dell’intero ciclo pittorico, volto a narrare le meraviglie che Dio opera continuamente nella sua creazione e che risplendono in compendio nella Vergine Maria, ha richiesto un lungo e singolare lavoro di progettazione ed esecuzione, iniziato nel mese di settembre dello scorso anno.

SI RINNOVA LA COLLEGIATA DI BIANCAVILLA

L’Arcivescovo di Catania, mons. Salvatore Gristina, ha reso noto che, su proposta del Prevosto don Agrippino Salerno, ha approvato con decreto del 23 novembre scorso lo Statuto rinnovato dell’Insigne Collegiata di S. Maria dell’Elemosina in Biancavilla, fondata nel 1746 e riconfermata dalla Santa Sede nel 1924.
Contestualmente, l’Arcivescovo ha nominato tutti i sacerdoti attualmente residenti e operanti a Biancavilla membri del Capitolo, che risulta così composto:

Can. Agrippino Salerno, Prevosto.
Can. Salvatore Novello
Can. Antonino Tomasello
Can. Alfio Sarvá
Can. Giovambattista Zappalá
Can. Carmelo Tomasello
Can. Francesco Rubino
Can. Salvatore Verzí
Can. Ambrogio Monforte
Can. Salvatore Nicoletti

In virtù del nuovo Statuto, mons. Gristina ha anche nominato Canonico onorario del Capitolo della Collegiata di Biancavilla S. E. Mons. Giuseppe Sciacca, Segretario del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica.




La Collegiata consente di riunire in un vincolo più stretto di preghiera e di comunione i sacerdoti operanti nella città di Biancavilla, a servizio delle principali celebrazioni della Basilica Santuario di S. Maria dell’Elemosina.




Stemma del rinnovato Capitolo dei Canonici di Biancavilla.

FIGLI TRA LE BRACCIA DELLA MADRE COME NEI TEMPI DELLE PIU’ GRAVI CALAMITA’, RINNOVIAMO LA NOSTRA FEDE CONFIDANDO NELLA PROTEZIONE DELLA MADONNA DELL’ELEMOSINA

COMUNICATO STAMPA LITURGICO/PASTORALE.
(Segue a quello del 19 Agosto 2020)

• 10 giorni di preghiera intensa alla Madonna dell’Elemosina con celebrazioni in diretta facebook e sull’emittente Video Star.
• Domenica 30 agosto saranno celebrate sei Messe nel corso della giornata, dalle 6 alle 22,30.
• Si potrà accedere in Santuario (fino a 200 posti) con mascherina e nel rispetto delle norme di distanziamento interpersonale.




Le celebrazioni in onore della Madonna dell’Elemosina, protettrice di Biancavilla, quest’anno e nel particolare contesto che stiamo vivendo, assumono un significato tutto particolare.
Più volte nei secoli il nostro popolo ha fatto ricorso alla Vergine Santissima, per implorare protezione nei momenti più difficili della sua storia, in occasione di epidemie, pestilenze, terremoti e guerre.

E sempre il nostro popolo ha potuto sperimentare la sua potente intercessione.
La Madre non delude i figli che a lei ricorrono con fiducia.
Le restrizioni e le regole di prudenza imposte dalle autorità, che non consentono di realizzare la tradizionale grande festa solenne all’aperto, non sono un motivo per spegnere o affievolire la nostra fede e la nostra devozione. Al contrario, se non è possibile esprimere il nostro tributo in una certa forma esteriore, siamo tutti chiamati ad un rinnovato atto di amore intimo e sincero alla Vergine dell’Elemosina, perché ancora una volta rivolga gli occhi suoi misericordiosi sul nostro popolo e stenda su di noi il suo manto materno, a protezione e difesa delle insidie del corpo e dell’anima.




Mentre tutto il mondo teme per la salute fisica, noi siamo chiamati, con la fiducia dei figli, ad implorare dalla nostra Madre del cielo la guarigione del nostro cuore, un cuore che rischia di chiudersi alla fede e alla speranza.
Non lasciamoci spegnere la fede, non lasciamoci rubare la speranza!
Come cristiani abbiamo un tesoro grandissimo per poter affrontare anche le fatiche del tempo presente.

Invitiamo pertanto tutti i cittadini ad accostarsi alla Madonna in questi 10 giorni di preghiera che ci stanno innanzi, per ravvivare la nostra adesione alla salvezza offerta da Cristo Signore, il figlio di Maria, che ci chiede, particolarmente in questo momento, una più forte e fiduciosa adesione a Lui, per non cadere vittime della paura del mondo.




DAL 21 AL 29 AGOSTO
•Confermati tutti gli appuntamenti del programma. Due SS. Messe in Basilica (8,30 – 19).
Per favorire una più ampia e corale partecipazione dei fedeli, le Celebrazioni del Novenario, dal 21 al 29 agosto, saranno trasmesse in diretta sull’emittente televisiva Video Star (Canale 193 del digitale terrestre) a partire dalle 18,30 per la recita del S. Rosario e della Coroncina, animati ogni giorno dalle diverse aggregazioni ecclesiali cittadine. Alle 19 seguirà la diretta della S. Messa.
Inoltre, tutti i giorni alle 12, sarà trasmessa in diretta sulla pagina facebook Madre di Misericordia la preghiera dell’Angelus, con le raccomandazioni per tutte le intenzioni di preghiera presentate alla Madonna in questi giorni.




DOMENICA 30 AGOSTO
Come già annunciato, non ci sarà la Messa in piazza Collegiata.
Per favorire la partecipazione del maggior numero possibile di fedeli, nel corso della giornata saranno celebrate all’interno della Basilica 6 SS. Messe: la prima alle 6 del mattino, poi alle 7, alle 8,30 e alle 11; nel pomeriggio alle 17 e alle 19; in serata alle 22,30.
La Celebrazione delle 11 sarà presieduta da S. E. Mons. Antonio Suetta, Vescovo di Ventimiglia – San Remo; quella delle 19 sarà celebrata da S. E. Mons. Salvatore Gristina, Arcivescovo di Catania, alla presenza dei rappresentanti delle varie confraternite e aggregazioni ecclesiali della città. Entrambe le celebrazioni saranno trasmesse in diretta dall’emittente Video Star.

Alle 20,30 il tenore Frate Alessandro eseguirà il previsto omaggio alla Madonna dell’Elemosina, accompagnato da altri artisti locali.
La Basilica Santuario rimarrà aperta tutta la giornata, a orario continuo e fino all’una di notte, per favorire la visita dei fedeli e dei pellegrini, scandita da preghiere e canti guidati.
Fedeli e Pellegrini potranno così accostarsi alla prodigiosa Icona per un atto di devozione personale.




Nel rispetto delle norme di prudenza sanitaria, la Basilica può contenere 200 fedeli per volta. Si entra muniti di mascherina, igienizzandosi le mani e nel rispetto della distanza di un metro dagli altri.
In tutto questo periodo, i sacerdoti saranno a disposizione per accogliere le Confessioni dei fedeli.
Accostiamoci con fiducia al trono della misericordia di Dio e, per le mani di Maria Santissima, chiediamo il dono di una fede forte e di una speranza sicura.

Biancavilla, 20 agosto 2020

Il Prevosto Parroco
Don Agrippino Salerno

Il Consiglio Direttivo
Associazione “Maria SS. dell’Elemosina”

“COME UNA SPOSA ADORNA PER IL SUO SPOSO”

Commossa come una sposa nel giorno delle sue nozze, così è apparsa Suor Melina Fisichella che ieri sera nella Basilica di Biancavilla ha festeggiato 50 anni di professione tra le Figlie di Maria Ausiliatrice, la congregazione fondata da Don Bosco e Madre Mazzarello.

Originaria di Biancavilla, suor Melina che oggi ha 82 anni, è entrata a far parte delle suore in giovane età. Dopo alcune esperienze in altre case salesiane, tra cui anche a Napoli, è stata inviata nella comunità di Biancavilla, dove ha trascorso gli ultimi 33 anni. Una stabilità che si è resa necessaria per accudire i suoi familiari, dei quali si è presa cura fino alla morte.

In questi lunghi anni di servizio religioso, tra le altre cose, ha svolto il compito di infermiera e di portinaia della comunità. Il suo sorriso ha accolto le tante persone che frequentano la casa “Francesca Messina” di Biancavilla.
Sorriso ma anche tanta umiltà e bontà d’animo sono le sue caratteristiche. Non manca mai di offrire una parola di incoraggiamento o di conforto.




Ha collaborato con la parrocchia della Matrice e dell’Annunziata come ministro straordinario dell’Eucaristia per portare la comunione agli ammalati e come catechista per la preparazione dei fanciulli ai sacramenti.

Nel corso della celebrazione di ieri, suor Melina ha rinnovato i voti di povertà, castità e obbedienza insieme con le consorelle della comunità di Biancavilla e altre giovani suore salesiane intervenute per l’occasione, tra cui suor Angela Galizia e suor Rosanna Zammataro, originarie di Biancavilla.

Nell’omelia il prevosto don Pino Salerno ha ricordato il tratto umano e dolcissimo di suor Melina e la sua devozione alla Madonna dell’Elemosina, che continua a divulgare con generosità, donando e inviando immagini e preghiere. Anche in considerazione di ciò è stata insignita nel 2017 dello scapolare della Madonna dell’Elemosina.

In occasione del suo 50° di professione religiosa, la comunità parrocchiale ha offerto a suor Melina un’icona della Vergine.


A far corona ieri tanti fedeli che nel corso di questi anni hanno sperimentato il tesoro racchiuso nel suo cuore.
“Non è stata madre – ha detto don Pino – ma ha generato tanti figli nello spirito. In lei risplende la bellezza di una vita offerta con gioia al Signore per i fratelli”.




“LA BELLEZZA DI PREGARE IL ROSARIO A CASA”

Si conclude oggi l’iniziativa delle MILLE AVE MARIA ALLA MADONNA DELL’ELEMOSINA, promossa dall’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina”.

Da domani, la nuova iniziativa per il mese di maggio: SOTTO LA TUA PROTEZIONE, ogni giorno Rosario alle 18 in diretta facebook sulla pagina Madre di Misericordia.

Il 26 marzo scorso avevamo avviato l’iniziativa delle Mille Ave Maria alla Madonna dell’Elemosina: 20 corone del Rosario, da recitarsi fino al 13 aprile, per un totale, appunto, di mille Ave Maria: un modo per dare senso a questo tempo di quarantena, segnato dalla pandemia del Coronavirus, valorizzando la preghiera tradizionale del Rosario in casa, nelle famiglie.

Grazie al coinvolgimento di diverse famiglie, l’iniziativa è stata prolungata fino al 30 aprile.




Questo periodo è stato inaugurato dal Rosario per l’italia, che i Vescovi italiani hanno pregato il 25 marzo scorso, nella solennità dell’Annunciazione del Signore, e si conclude opportunamente con la consacrazione dell’Italia a Maria, il 1° maggio, voluta dai Pastori della Chiesa che è in Italia.

In questo periodo in cui siamo stati privati della possibilità di celebrare insieme l’Eucaristia, questa modalità di preghiera ci ha consentito di sentirci uniti e di sperimentare una profonda comunione spirituale, nel nome di Maria, Madre di Misericordia.

Abbiamo fatto delle nostre case dei piccoli focolari di preghiera, dei piccoli santuari, officiati dalle nostre famiglie. Diverse le intenzioni di preghiera che sono state segnalate, da presentare insieme alle intenzioni di ciascuna famiglia.




Ogni casa ha allestito un angolo di preghiera, che ha accompagnato la famiglia fino alla Pasqua e in questi prime settimane seguenti.

Alle famiglie si sono aggiunte alcune comunità parrocchiali e alcuni sacerdoti che hanno animato la preghiera in questo tempo.

Il 25 aprile scorso, Papa Francesco ha inviato a tutta la Chiesa una lettera sul mese di maggio, tradizionalmente dedicato alla devozione a Maria, in cui dice:

“È tradizione, in questo mese, pregare il Rosario a casa, in famiglia. Una dimensione, quella domestica, che le restrizioni della pandemia ci hanno “costretto” a valorizzare, anche dal punto di vista spirituale. Perciò ho pensato di proporre a tutti di riscoprire la bellezza di pregare il Rosario a casa nel mese di maggio”.

In queste parole, ci è sembrato proprio di ritrovarci. Perché in questi lunghi 40 giorni abbiamo davvero potuto sperimentare le bellezza della preghiera, fatta in casa, ma non da soli, valorizzando la “dimensione domestica” della nostra fede.

Di fronte alla richiesta del Papa di valorizzare la preghiera del Rosario anche per il mese maggio, proporremo una nuova modalità.

Dal 1° maggio, la preghiera sarà alle 18 in diretta facebook sulla pagina Madre di Misericordia, cercando di coinvolgere altre famiglie e comunità ecclesiali, nella nuova modalità denominata SOTTO LA TUA PROTEZIONE.

Unitamente alla sua lettera, infatti, il Papa ha inviato due preghiere alla Madonna, che ci invita a recitare al termine del Rosario, in cui si sviluppa l’antica invocazione di protezione alla nostra Madre del cielo.

Preghiera a Maria

O Maria, Tu risplendi sempre nel nostro cammino come segno di salvezza e di speranza.

Noi ci affidiamo a Te, Salute dei malati, che presso la croce sei stata associata al dolore di Gesù, mantenendo ferma la tua fede.

Tu, Salvezza del popolo romano, sai di che cosa abbiamo bisogno e siamo certi che provvederai perché, come a Cana di Galilea, possa tornare la gioia e la festa dopo questo momento di prova.




Aiutaci, Madre del Divino Amore, a conformarci al volere del Padre e a fare ciò che ci dirà Gesù, che ha preso su di sé le nostre sofferenze e si è caricato dei nostri dolori per condurci, attraverso la croce, alla gioia della risurrezione. Amen.

Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio. Non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta.

Preghiera a Maria

«Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio».

Nella presente situazione drammatica, carica di sofferenze e di angosce che attanagliano il mondo intero, ricorriamo a Te, Madre di Dio e Madre nostra, e cerchiamo rifugio sotto la tua protezione.

O Vergine Maria, volgi a noi i tuoi occhi misericordiosi in questa pandemia del coronavirus, e conforta quanti sono smarriti e piangenti per i loro cari morti, sepolti a volte in un modo che ferisce l’anima. Sostieni quanti sono angosciati per le persone ammalate alle quali, per impedire il contagio, non possono stare vicini. Infondi fiducia in chi è in ansia per il futuro incerto e per le conseguenze sull’economia e sul lavoro.

Madre di Dio e Madre nostra, implora per noi da Dio, Padre di misericordia, che questa dura prova finisca e che ritorni un orizzonte di speranza e di pace. Come a Cana, intervieni presso il tuo Figlio Divino, chiedendogli di confortare le famiglie dei malati e delle vittime e di aprire il loro cuore alla fiducia.




Proteggi i medici, gli infermieri, il personale sanitario, i volontari che in questo periodo di emergenza sono in prima linea e mettono la loro vita a rischio per salvare altre vite. Accompagna la loro eroica fatica e dona loro forza, bontà e salute.

Sii accanto a coloro che notte e giorno assistono i malati e ai sacerdoti che, con sollecitudine pastorale e impegno evangelico, cercano di aiutare e sostenere tutti.

Vergine Santa, illumina le menti degli uomini e delle donne di scienza, perché trovino giuste soluzioni per vincere questo virus.

Assisti i Responsabili delle Nazioni, perché operino con saggezza, sollecitudine e generosità, soccorrendo quanti mancano del necessario per vivere, programmando soluzioni sociali ed economiche con lungimiranza e con spirito di solidarietà.

Maria Santissima, tocca le coscienze perché le ingenti somme usate per accrescere e perfezionare gli armamenti siano invece destinate a promuovere adeguati studi per prevenire simili catastrofi in futuro.

Madre amatissima, fa’ crescere nel mondo il senso di appartenenza ad un’unica grande famiglia, nella consapevolezza del legame che tutti unisce, perché con spirito fraterno e solidale veniamo in aiuto alle tante povertà e situazioni di miseria. Incoraggia la fermezza nella fede, la perseveranza nel servire, la costanza nel pregare.




O Maria, Consolatrice degli afflitti, abbraccia tutti i tuoi figli tribolati e ottieni che Dio intervenga con la sua mano onnipotente a liberarci da questa terribile epidemia, cosicché la vita possa riprendere in serenità il suo corso normale.

Ci affidiamo a Te, che risplendi sul nostro cammino come segno di salvezza e di speranza, o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria. Amen.

 

QUARESIMA DI EMERGENZA: UN’OCCASIONE PER RITROVARE NOI STESSI

Lettera del Prevosto Salerno alla Comunità parrocchiale che vive i giorni dell’emergenza per il Coronavirus.

Carissimi Fratelli e Sorelle,
carissimi bambini, adolescenti e giovani,
e fedeli tutti in Cristo affidatimi per bontà di Dio,

mi rivolgo a ciascuno di Voi con il cuore in mano, con i sentimenti più profondi di un Padre e di una Madre che si rivolgono ai propri figli. Sento il bisogno di sentirmi vicino a ciascuno di voi in questa “quaresima di emergenza” . Siamo provati ma non abbandonati, afflitti ma consolati, paurosi ma coraggiosi ad andare avanti.

La bellezza della nostra Basilica è un continuo richiamo per me della vera bellezza della Comunità parrocchiale che, umilmente servo ormai da tanti anni. Voi,  carissimi tutti , dai piccoli ai grandi, siete il mosaico che Dio ha posto sotto il mio sguardo. Il mio cuore sacerdotale può contemplare le Sue meraviglie attraverso ciascuno di voi!



Il Pastore e le pecore non possono dividersi: l’uno ha bisogno dell’altro. Non c’è vera Comunità ecclesiale senza l’unione di questo binomio inscindibile.

La prova di questa giorni suscita in me la sana nostalgia di voi tutti, tanto da fare mie le parole del Salmo 83:

“Quanto sono amabili le tue dimore,
Signore degli eserciti! L’anima mia languisce
e brama gli atri del Signore.
Il mio cuore e la mia carne
esultano nel Dio vivente.
Anche il passero trova la casa,
la rondine il nido, dove porre i suoi piccoli,
presso i tuoi altari, Signore degli eserciti,
mio re e mio Dio.
Beato chi abita la tua casa:
sempre canta le tue lodi!
Beato chi trova in te la sua forza
e decide nel suo cuore il santo viaggio.
Passando per la valle del pianto
la cambia in una sorgente,
anche la prima pioggia l’ammanta di benedizioni”.

Questo  Salmo ricorre spesso durante le mie meditazioni, in questi momenti di prova e ci propone l’esperienza e la testimonianza di un fedele che desidera raggiungere Gerusalemme e lodare Dio nel tempio. Il desiderio viene esaudito dal Signore e la lode a Dio si trasforma in preghiera e canto di beatitudine. L’esperienza del Salmista ci fa da scuola nella nostra vita di fede. Leggendo le parole dell’Orante e scrutando all’interno del suo cuore scopriamo in Lui un desiderio esemplare di stare nella casa di Dio, di lodarlo in mezzo all’assemblea, di esultare alla sua presenza, di essere da Lui beneficato, di entrare in comunione con Lui, di essere illuminato dalla sua Parola, di essere difeso e custodito dai suoi Angeli, di essere nutrito dalla sua Grazia, di essere appagato dalla sua Gloria.




Leggendo le parole del Salmo viene spontaneo riflettere e chiedersi se il nostro cuore ha mai provato un tale desiderio di entrare nella casa di Dio, se passando davanti una chiesa abbiamo mai sentito, per il Signore che vi abita dentro, un trasporto talmente forte e irresistibile da interrompere, anche per un solo attimo, le nostre faccende per andare a salutare il Signore, a visitare e lodare Gesù Eucaristia.

In questi giorni di emergenza, proprio questo desiderio si fa forte:  abitare nella casa del Signore, celebrare i Santi Misteri della nostra fede e sentirci una Comunità viva e visibile. Nell’ora della prova apprezziamo maggiormente ciò che magari prima era abituale e ordinario e magari a furia di vivere l’abbondanza liturgica dei Sacramenti non ne comprendevamo il grande valore: la Grazia e Misericordia del Signore.

La nostra Basilica rimane aperta ed io accanto a Gesù prego per ciascuno di voi, vedo i tanti banchi vuoti e i miei occhi si velano di commozione umana, ma subito il luccichio del tabernacolo mi richiama alla serenità della presenza di Gesù Eucaristia ed alle Sue rassicuranti parole di vita: “Io sono con voi sino alla fine dei tempi”.  Mi abbraccia, dopo , lo sguardo materno della Madonna dell’Elemosina, a cui chiedo , come nostra Madre, di metterci tutti sotto il suo manto miracoloso e preservarci da ogni male.




Il silenzio di questo immenso Tempio quasi quasi diventa la voce di tutti noi che, come Comunità all’unisono, chiediamo protezione e soccorso!!

Siamo provati ma non perdiamo la Speranza!!! La virtù della speranza – forse meno conosciuta di quella della fede e della carità – non va mai confusa con l’ottimismo umano, che è un atteggiamento più legato all’umore umano. Per un cristiano, la speranza è Gesù in persona, è la sua forza di liberare e rifare nuova ogni vita.

Papa Francesco, in un omelia tenuta a Santa Marta affermava: “La speranza è un dono, è un regalo dello Spirito Santo e per questo Paolo dirà: ‘Mai delude’. La speranza mai delude…”

Si, carissima mia famiglia parrocchiale, non saremo delusi dalla Speranza che nutriamo con la Fede! Gesù è accanto a ciascuno di noi!

Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, il Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione, il quale ci consola in ogni nostra afflizione, affinché mediante la consolazione con la quale siamo stati da Dio consolati, possiamo consolare quelli che si trovano in qualunque afflizione; perché, come abbondano in noi le sofferenze di Cristo, così, per mezzo di Cristo, abbonda anche la nostra consolazione (2Co 1: 3-5).




Questa “quaresima di emergenza” inizia con la prova. Come Gesù è provato dalle tentazioni cosi anche noi. Il deserto oggi viene sostituito dal nostro stare a casa, dal nostro interrompere le attività ordinarie e significative per la nostra vita: scuola, lavoro, vita celebrativa dei sacramenti.

Essere privati della nostra libertà ,dei nostri spazi, dell’aggregazione comunitaria, dei momenti formativi e ricreativi  ci richiama  a riscoprire i valori intrinseci della relazione umana a partire dalla famiglia. Stare a casa non è una punizione! Stare  a casa diventa il nostro “deserto salutare” dove riscopriamo amore e protezione a partire dai nostri cari.

Lasciamoci illuminare dentro e fare verità! Il nostro deserto odierno è anche luogo di maggiore fatica. Come Gesù nella prova del deserto sentì fame e stanchezza, anche noi – sentiamo i disagi e le paure portati dall’emergenza di contrastare un virus che minaccia il mondo intero.

La tentazione dello scoraggiamento e la paura sono la fame e la sete che, spesso, sentiamo anche noi, durante queste giornate che scorrono lentamente e a cui non siamo abituati per nulla.




Riscopriamo il valore della famiglia! Riscopriamo il valore del tempo! Riscopriamo la necessità di pregare senza stancarci!

Ogni giorno nella preghiera Vi tengo particolarmente nelle mie intenzioni, nel mio cuore. Mi rivolgo a tutte le famiglie, cellule vitali della società e piccole Chiese Domestiche. In questo periodo la famiglia può ritrovare la sua vocazione originaria: luogo di crescita umana e spirituale.

La sospensione di tutte le celebrazioni, di tutte le attività pastorali, aggregative, ludiche e culturali, nonché la chiusura degli oratori e di tutti gli spazi parrocchiali favorisce l’importanza dell’identità familiare  per contrastare questo provvisorio momento di difficoltà. Le Famiglie potete e dovete aiutarci a mantenere unita e serena la collettività sociale ed ecclesiale, nonostante la paura e l’incertezza.

Se la vita delle nostre comunità parrocchiali è ridotta, non di meno si deve rallentare la nostra comunione e l’amore per il Signore, che si manifesta con una vigile attenzione verso le singole persone, soprattutto i più anziani, che non possono essere lasciati soli e gli ammalati.

Nell’attesa che si ritorni alla normalità, Vi invito carissimi Genitori e Famiglie a poter vivere a casa momenti di preghiera comunitaria con tutti i membri che costituiscono il nucleo familiare.

La comunione coniugale e familiare è dono libero e frutto gratuito dello Spirito Santo: per questo la famiglia cristiana sente il dovere di crescere nell’umile e gioioso rendimento di grazie a Dio che la fa essere «un cuor solo ed un’anima sola» e di coltivare una pronta e generosa corrispondenza alle mozioni dello Spirito, il quale la sospinge soavemente e fortemente verso la piena realizzazione dell’unità coniugale e familiare.

La famiglia è il luogo naturale di vita, di nascita, di crescita e di sviluppo della persona umana. È la casa in cui si realizza quell’esperienza vitale specifica che è fondamentale per la strutturazione dell’individuo umano come persona, cioè come individuo-in-relazione.

L’amore in famiglia è un’arte che si impara alla scuola gli uni degli altri, ma soprattutto alla scuola della “santa famiglia”, alla “ scuola di Gesù”.

Nella concretezza della vita di famiglia si costruisce la comunione, diventando famiglia che ascolta e annuncia la parola del Signore, che prega e celebra le meraviglie del Signore, che condivide e si mette a servizio.




Carissimi papà e mamme,
impegnatevi a pregare con i vostri figli.
La forza della preghiera salva da ogni male!
Queste intenzioni sono costantemente la mia preghiera per voi!

Ed ora permettetemi di rivolgere un particolare pensiero a tutti i giovani della Parrocchia.

Carissimi bambini, adolescenti e giovani mi rivolgo a voi “più preziosi della pupilla dei miei occhi”.

Grazie agli occhi che possiamo vedere, il presente e i futuro. Che ne sarà di noi se non ci prendiamo cura dei nostri occhi? Come potremo andare avanti?

Attraverso ciascuno di voi, noi grandi, possiamo guardare la bellezza del nostro tempo presente e proiettarci al futuro. In questi giorni in cui non possiamo vederci, per l’obbedienza alle direttive di sicurezza sociale, chiudo i miei occhi durante la mia preghiera silenziosa, e nella solitudine e nell’immensità della nostra Basilica, percorro con la mente e il cuore i tanti momenti belli che abbiamo vissuto insieme: il catechismo, l’oratorio, il grest, I campi estivi i tanti momenti di gioia che culminano nell’incontro con Gesù Eucaristia in modo speciale la Domenica.

Nella solitudine, rivedo i vostri volti, il vostro sorriso, sento, nonostante il silenzio, la vostra rumorosa e benefica presenza che riempie di vita i nostri spazi di fede e li rendono giovani e freschi di vita.

Mi faccio forza per riempire il momentaneo vuoto che stiamo vivendo in questi giorni di emergenza, con il dolce ricordo della vostra presenza.

Ricordo e guardo nella profondità del mio cuore i vostri occhi e leggo in essi la presenza di Dio e vi ricordo uno per uno per nome.

Prego per ciascuno di voi perché il Signore vi ha affidati alle cure paterne e materne della nostra Comunità parrocchiale affinchè possiate crescere nella fede e nei veri valori che faranno di voi i buoni cristiani e buoni cittadini per il mondo intero.

Non abbiate paura, perché come la mamma e il papà e le vostre famiglie fanno tutto il possibile per amarvi e proteggere cosi anche la Chiesa- Comunità Parrocchiale è la vostra famiglia dove, con essa, troverete pace a salvezza nella maturità umana e spirituale.




Carissimi giovani non dimenticate di vivere momenti di preghiera con mamma e papà e apprezzate il grande dono della vostra famiglia. Rileggete il catechismo che avete condiviso con i vostri catechisti ma soprattutto sforzatevi di vivere nella vita quotidiana ciò che Gesù vi ha fatto comprendere fin ora. Vivete ciò che avete ricevuto!

Siamo una Comunità ed anche se per ora non possiamo vederci, come abbiamo fatto durante il catechismo, durante i momenti dell’oratorio e soprattutto durante la Santa Messa della Domenica sappiamo che quando preghiamo siamo uniti anche se siamo lontani.

Io prego sempre per voi e vi voglio tanto bene come Gesù.

Preghiamo affinchè  presto possa finire questo momento di emergenza e si possa tornare a rivivere con più gioia ed intensità i vari momenti della nostra quotidianità.

Nella Grazia di Dio Padre, nell’amore del Figlio Gesù Cristo e con la forza dello Spirito Santo offriamo ogni giorno noi stessi come sacrificio soave e gradito al Signore e sotto lo sguardo misericordioso e materno della Madonna dell’Elemosina troviamo sicuro rifugio e pace.

Con paterno amore per ciascuno di voi  Vi Benedico nel Signore!

Con cuore sacerdotale e vero affetto Vi abbraccio tutti,

Il vostro Prevosto-Parroco
Padre Pino